Campanelli d'allarme
Ai fini della classifica, cambia poco perché un pareggio alla prima giornata può essere benissimo assorbito dalle gare successive. Sul piano del morale, della convinzione, la Roma fa un ulteriore (ennesimo) passo indietro, giocando male e senza mordente contro un Viktoria Plzen ben organizzato, combattivo, ma non certo irresistibile. Come accaduto troppo spesso finora, i giallorossi hanno fatto tutto da soli, complicandosi inutilmente la vita dopo esser passati in vantaggio. Dopo il gol subìto, non c'è stata la reazione che ci si sarebbe aspettati. Sembra mancare la convinzione, la determinazione, la rabbia ma, soprattutto, l'entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che ha trascinato la Roma nel secondo tempo contro la Sampdoria, per esempio. Il massiccio turnover ha contribuito a complicare le idee di una squadra che, già a ranghi completi, ha perso la brillantezza dello scorso anno. La maledizione della Champions, che colpisce i club italiani eliminati ai preliminari, sembra essersi impossessata della Roma, averla svuotata e congelata. I campanelli di allarme suonano con prepotenza già da qualche partita: a Spalletti il compito di raddrizzare la situazione prima che si possa fare veramente preoccupante. C'è ancora tutto il tempo di fare un ottimo campionato e una grande Europa League ma, sicuramente, la Roma non farà né l'una e né l'altra con questo atteggiamento.