Juventus-Roma 2-0 - Cosa dicono gli xG - Ancora problemi offensivi nei big match. I bianconeri vanno oltre i loro numeri. GRAFICA!
Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Juventus-Roma, con i dati di understat.com.
QUASI NIENTE NELLE GRANDI PARTITE - Spesso si è parlato di una Roma con problemi difensivi nelle gare importanti, alcune perse con ampio scarto o comunque con diversi gol subiti. Il vero problema in questo tipo di gare è invece l’attacco: ancora una volta, i giallorossi non hanno prodotto neanche un expected goal, fermandosi a 0,65. Un dato, che, scomposto, è ancora più allarmante, perché distribuito su ben 14 conclusioni: l’occasione più grande è capitata a Mancini sugli sviluppi di un calcio d’angolo nel primo tempo, con 0,15 xG, poi c’è stato il colpo di testa di Džeko da 0,12. I restanti 12 tentativi sono tutti inferiori alla soglia, già bassa, degli 0,10 xG. Una soglia superata in quattro sole altre occasioni combinando i 19 tiri effettuati nelle gare, sempre in trasferta, contro Napoli (nessuna), Atalanta (tre) e Lazio (una). Contro i bianconeri la Roma ha avuto numeri leggermente migliori, non certo sufficienti per per portare a casa la posta.
TRE TIRI, DUE GOL - Specie perché i bianconeri hanno ricavato due gol dagli 0,25 xG generati, offrendo la loro peggior prestazione offensiva stagionale in campionato. Tre soli i tiri effettuati dalla Juventus, tutti nel primo tempo e nessuno ad alta pericolosità. Il gol dell’1-0 di Cristiano Ronaldo è, delle tre, la conclusione meno pericolosa per le statistiche (0,06 xG), ma questo è uno di quei casi in cui bisogna guardare il campo più che i numeri: il portoghese controlla e calcia nel giro di pochi istanti e il pallone passa tra le gambe di Kumbulla, situazione molto difficile da leggere per i portieri. Inoltre, va considerato come gli autogol non contino nel computo degli expected goals: nell’azione del 2-0, alle spalle di Ibanez sull’assist di Kulusevski c’era ancora Ronaldo, che avrebbe concluso da pochi passi a porta sguarnita, generando certamente un valore di xG in grado, da solo, di ribaltare il conteggio.
IL CONIGLIO DAL CILINDRO - Tornando alla Roma, anche allargando il discorso all’intero campionato, i giallorossi non riescono a fare punti in quelle gare in cui non riescono a creare tanto davanti. Sono solo 4 infatti quelli raccolti in partite in cui il conto finale degli xG era minore di 1,00, vale a dire i tre di Udinese-Roma e il pareggio dell’Olimpico contro l’Inter. Questo non significa che la Roma non faccia necessariamente gol difficili (magari a seguito dei quali riesce a creare occasioni che aumentano il conteggio degli expected goals, come accaduto contro il Verona la scorsa settimana), ma che difficilmente tira fuori un coniglio dal cilindro in partite complesse dal punto di vista offensivo.