Rossi: "Contro la Roma serve la partita perfetta. Peccato per la squalifica di Amauri"

14.04.2012 14:31 di  Adriano Mazzone   vedi letture
Fonte: violanews.com
Rossi: "Contro la Roma serve la partita perfetta. Peccato per la squalifica di Amauri"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Nella consueta conferenza stampa della vigilia del match di campionato contro la Roma, il tecnico della Fiorentina, Delio Rossi ha espresso il suo giudizio sulla partita e sul momento di difficoltà della propria squadra.

“Gli episodi molte volte sono a favore, altre volte sono contro. Mi ricordo la gara dell’andata, ma fa parte di un’altra epoca. Se vuoi fare risultato a Roma devi fare la partita perfetta, in più tutto deve girare per il verso giusto. Non avverto la sensazione di una maggiore serenità fuori casa, io sceglierei di giocare sempre in casa, se potessi scegliere. Magari ci può essere l’ansia da prestazione in casa, però lo trovo sciocco onestamente. Se sei all’altezza della situazione fai presto a cambiare giudizi.
Luis Enrique? Fino a quattro mesi fa  vivevo a Roma, conosco l’umore della piazza, ho visto l’avvento della nuova proprietà e c’è stato un rinnovamento. Sto seguendo con curiosità Luis Enrique, mi sembra che a Roma si sia aperto un nuovo ciclo. Quando apri un ciclo ci vuole tempo, certe volte riesci subito a ottenere risultati, però puoi avere difficoltà. Il futuro è dalla loro parte, in Italia siamo abituati a volere tutto e subito, ma non è così facile. Se uno crede ad un’idea, se questa è giusta, prima o poi arriva ad ottenere qualcosa. L’ambiente di Roma non è facile, perché là non sono molto pazienti. Vargas? Avere un giocatore in più è importante, sto dando possibilità a tutti, quindi avere un giocatore come Vargas a disposizione fa piacere. La Roma è una squadra che gioca con un gran possesso palla, noi non abbiamo lo stesso palleggio dei giallorossi. Ljajic? Stiamo parlando di un ragazzo giovane, tutto contribuisce ad avere più esperienza, ma ci vuole tempo. Si deve trarre insegnamenti da tutte le situazioni, anche da quelle negative. Molte volte andare in panchina o in tribuna viene valutata come una punizione, invece può essere anche uno stimolo. Il problema di Ljajic è estrinsecare le qualità con continuità, ma ci vuole tempo. Col Palermo sono riuscito a vincere 9 gare di fila, sono annate, non c’è una ricetta per vincere con le grandi o con le cosiddette piccole. Montolivo? Se ho a disposizione un giocatore che ha più qualità di Montolivo, lo faccio giocare volentieri. Sapevamo della situazione di Montolivo, le soluzioni erano due: o utilizzi Montolivo o lo sostituisci, le situazioni a metà non sono giuste da questo punto di vista. O dentro o fuori, non ci devono essere mezzi termini. Cerci? Non è che dobbiamo condannarlo per qualche atteggiamento, ho visto cose molto peggiori. Cerci non lo prendo in considerazione se vedo che non si allena bene, poi le scelte le faccio io. Devo tenere conto delle tre gare giocate in settimana, devo scegliere un sistema di gioco che possa dare un po’ più di sicurezza, indipendentemente dagli avversari. Il finale di campionato? Non è la normalità leggere di una squadra che gioca con impegno ogni gara, anche se magari non ha più niente da chiedere al proprio campionato. Ogni squadra deve giocare al massimo delle proprie potenzialità, trovo mortificante leggere di altre situazioni. Otto punti per la salvezza? Forse ne bastano anche di meno, se non facciamo questi punti è giusto avere una classifica penalizzante. Non dobbiamo sperare negli altri. Abbiamo delle potenzialità e anche qualche problema, lo dice la classifica. Jovetic ha detto delle cose che condivido, penso che un giocatore debba dimostrare di essere un giocatore importante, soprattutto nei momenti topici. Secondo me la famiglia Della Valle ha tutte le potenzialità per poter recitare un ruolo importante. Un giocatore deve lavorare per ottenere il massimo. A me Jovetic piace, è uno che ci mette sempre la faccia, non si nasconde dietro luoghi comuni. In attacco non ho molte alternative, o gioca Ljajic o Cerci. Amauri? La squalifica non ci voleva”.