Inter, Spalletti: "Handanovic non ha fatto le parate di Alisson. Nel secondo tempo si sono viste le occasioni più grandi"
Spalletti a Mediaset Premium
“Santon deve chiedere scusa? Non deve chiedere scusa a nessuno. Quando si scende in campo contro El Shaarawy è diverso. Ha forse commesso un errore ma non deve chiedere scusa. Capita a chi gioca a calcio, non a chi sta a casa. È normale che fate le rubriche, però difendo il ragazzo perché è sano, corretto, che si allena bene. Può succedere di sbagliare un pallone. Gli altri però devono sentirsi tirati dentro perché non gli hanno dato una mano. Se mi viene a chiedere scusa non lo faccio più giocare. Noi siamo l'Inter, dobbiamo avere il coraggio di fare le partite come queste, contro squadre formate da grinta e carattere. Dobbiamo far accadere le cose. Dobbiamo fare la strada passo dopo passo. Quello che non regge il livello si deve far da parte. Nel primo tempo Handanovic non ha fatto le parate che Alisson ha fatto nella ripresa. Sbagliavamo troppo nella conclusione. Avevamo detto che sarebbero venuti addosso forte. Ci siamo allenati in questo senso, se poi non ci riesce in partita viene a mancare la solidità. Non ci deve dar niente nessuno. Ci dobbiamo basare su chi siamo e dobbiamo farlo vedere. Troppe palle morbide o perse sulla costruzione facile. Nella ripresa, aggiustata la pressione e con qualche responsabilità in più, si sono viste le occasioni più grandi. Voi siete bravi a giocare a briscola con i giocatori. Dovevo considerare anche la pressione di Nainggolan. Con Gagliardini hai un altro spessore fisico. Brozovic, quando mi fa vedere che è più bravo degli altri, gioca. Non ho parenti. Noi viviamo su un equilibrio sottile. Con due mezzali abbiamo qualcuno in più in avanti, non possiamo reggere due punte. Poi però la palla va giocata. Ci facevano calciare sempre, non riuscivamo però a far passare la palla”.
Spalletti a Sky a fine partita
“Alisson? Parlo volentieri di lui, effettivamente l’ho penalizzato nella passata stagione. Gli ho preferito Szczesny che veniva da una grande stagione. Lui è un uomo vero, anche se non lo facevo giocare ha sempre dimostrato grande carattere e grande forza, un grande professionista, merita tutti gli elogi. Se sono due punti persi o guadagnati? Abbiamo meritato di riuscire quasi a vincerla, i giocatori sono andati a pressare forte, si sono liberati di questa tensione che spesso manifestano anche se io non riesco a capirla. Questa squadra sta facendo quello che deve fare anche se troppe volte abbiamo un atteggiamento abbattuto a volte perché abbiamo timore di non farcela ma questa squadra qui ha fatto vedere che ha dei valori, specie nel secondo tempo, questo spessore lo possiamo avere. Non ci sono troppe aspettative in merito a Rafinha, lui ha bisogno di allenarsi e di giocare e gli altri compagni lo metteranno in grado di aiutarci e non viceversa. Bisogna far girare la palla con i due centrali e il mediali bassi e questa costruzione deve essere più pulita. Una mentalità la costruisci anche sull’entusiasmo, è proprio lo spessore del carattere dimostrato per arrivare in una certa posizione da mantenere a fare la differenza, troppo spesso si scompare quasi dal campo".
Spalletti in conferenza nel post partita
"Se ritengo che il triangolare Inter, Roma, Lazio per la zona Champions possa essere un vantaggio? Per noi sì. Bisogna sempre vedere da dove siamo partiti. Qualche episodio c'è girato male e questo ha fatto calare la nostra autostima. Così non giochiamo più con il vento in poppa. Questa squadra ha bisogno di sentirsi sorretta da qualcosa di grande. Ora proseguiamo perché la Lazio è avanti a noi e la Roma è lì. Se alla fine del match ho rimproverato o esaltato Alisson? Da questi ragazzi ho ricevuto tantissimo e devo ringraziarli per gli anni vissuti a Roma. L'anno scorso ho penalizzato Alisson perché davo spazio a un altro grande portiere. Lui però ha dimostrato le sue doti. Lui è un calciatore completo e un uomo forte. Se c’è stata una svolta mentale nella ripresa? Sì ma già altre volte abbiamo fatto pezzi di partita importanti come questa sera. Forse non siamo convinti di poter sostenere certi livelli. Non va bene che in certi casi siamo timidi e in altri esterniamo una forza nel voler fare accadere qualcosa di importanti. Nel secondo tempo si è vista questa trasformazione. Da qui in avanti dobbiamo fare qualcosa di diverso altrimenti rischiamo di buttare via quanto di grande fatto fino a qui. Nessuno ci porterà in fondo e la strada è lunga. Serve una condizione mentale completa e duratura. Pari risultato giusto? Non lo so. Resto sorpreso del perché in alcuni momenti riusciamo a fare delle cose e in altri no. Abbiamo passato diversi momenti e a questo punto dobbiamo imparare a fidarci delle nostre qualità. Ci sono sbalzi troppo grossi nel corso della partita".
Spalletti a Rai Sport
“Risultato stretto? Sì va un po’ stretto ma oggi abbiamo cercato di fare qualcosa di diverso. Sapevamo che ci avrebbero pressati alti e non sarebbe stato facile, abbiamo sbagliato troppo nella costruzione di gioco. Poi le cose si sono messe male andando in svantaggio, nel secondo tempo abbiamo avuto una buona reazione. Servirà il mercato per sistemare le cose? No, non le metterà a posto il mercato. Anche perché un giocatore che non gioca da un anno e mezzo non può risolverci i problemi, dobbiamo noi aiutare lui. La squadra grosso modo è questa qui, anche in difesa. Lisandro è un buon giocatore ma Miranda e Skriniar hanno dimostrato di poter fare i titolari nell’Inter. Lisandro e Rafinha li ho voluti io? Io parlo sempre con i miei direttori, quando fai fare ad un terzino il centrale di difesa ci sta di regalare qualche gol. È chiaro che siamo stati in difficoltà nel periodo pre mercato per questo abbiamo fatto delle valutazioni. Il mercato per l’Inter finisce qui? Io non mi sono mai lamentato, anche se avrei avuto la possibilità di farlo. Stiamo costruendo un percorso e dobbiamo crescere con il tempo. In difesa abbiamo completato numericamente il reparto, a centrocampo servirebbe un giocatore di forza e spessore che ci possa permettere di competere per grandi traguardi. Che differenza c’è tra l’Inter di oggi e quella dell’andata? Non molto, ora facciamo un po’ più di fatica perché abbiamo perso un po’ di entusiasmo, perdendo qualche punto. Ora andiamo un po’ dietro a quello che succede e questo non va bene, dobbiamo cambiare atteggiamento”.
Spalletti a Inter TV
"Mi interessa questa differenza che c'è stata tra l'inizio e la fine. Quello che abbiamo fatto da ultimo potevamo farlo anche all'inizio. Anzi, dovevamo farlo con questa convinzione di essere una squadra forte, di andare a far male se ci aggrediscono. Invece diventiamo timidi, viene questo scoramento, sembra di non avere il carattere di stare a questi livelli. Con gli arbitri una sfida nella sfida? Si parla anche con loro, comincia ad esserci un rapporto e ci siamo salutati alla fine. Stasera si è rivista a tratti l'Inter che vinceva sempre? Bisogna trovare equilibrio e bisogna farlo velocemente. Ma il livellamento deve essere verso l'alto, senza sbilanciamenti o timidezze. Se si ha paura di un male peggiore di quello che si ha, sicuramente ci accadrà anche quello. Non è così che si arriva in fondo al risultato finale. Non ci sono ascensori, c'è una scala da fare e ti devi puppare tutti gli scalini fino in cima. Le qualità ci sono, forse quello che manca è il carattere individuale. Altrimenti non si capisce. Come si risolve il problema? Si prende chi gioca così e non lo si fa giocare più. Se uno non è da Inter, non gioca nell'Inter. Stesso discorso per me: se io in questi due anni non faccio risultati, giusto venga un altro al posto mio. È lo spessore che si mette dentro le prestazioni, ed è visibile. Come si fa a rendere un carattere più solido? Facendo qualcosa di diverso. A questo livello non ci ha portato nessuno, ci siamo arrivati da soli. Bisogna fidarsi delle nostre qualità e riproporle ogni volta che si va a giocare o che ci si allena. Bisogna esibirle di volta in volta. In tanti sono andati via da qui e poi gli è dispiaciuto: ora che ci siamo, bisogna tenersi stretta l'Inter".