Un Chi...occhio al Regolamento - Cesena-Roma 2-3
Ultima gara stagionale e ultimo appuntamento con la consueta analisi del Regolamento, che verterà oggi su alcuni episodi della vittoriosa trasferta della Roma a Cesena, diretta dalla quaterna arbitrale guidata dal sig. Carmine Russo. Ricordiamo sempre che il nostro scopo non è quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 13', il sig. Russo assegna un calcio di punizione alla Roma per un fallo commesso da Maurizio Lauro ai danni di Aleandro Rosi. Entrambi i calciatori rimangono però vittime del loro scontro testa contro testa, e l'arbitro non fa battere il calcio di punizione per permettere i soccorsi ai due. Tale decisione è allo stesso tempo facoltà e dovere del direttore di gara.
L’arbitro:
(...)
interrompe la gara se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato e si assicura che sia trasportato al di fuori del terreno di gioco; tale calciatore potrà rientrare sul terreno di gioco solo quando il gioco sarà ripreso e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 5 "L'arbitro")
La decisione sull'interruzione o meno del gioco, come sottolineato dall'espressione "a suo giudizio", è appunto a discrezione dell'arbitro. Tuttavia, è disposizione dell'organo tecnico interrompere sempre il gioco in caso di colpi in testa subiti da calciatori, considerati sempre come "gravi infortuni". I due calciatori sono stati soccorsi all'interno del terreno di gioco, poi sono stati trasportati fuori dallo stesso e sono rientrati solo dopo un cenno da parte dell'arbitro stesso, come, disposto dal Regolamento.
L’arbitro deve rispettare le seguenti disposizioni in caso di calciatori infortunati:
(...)
- interrompere il gioco se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato;
- dopo aver sentito il calciatore infortunato, l’arbitro può autorizzare uno o, al massimo due sanitari ad entrare sul terreno di gioco - per valutare l’infortunio e fare in modo che il calciatore esca dal terreno di gioco rapidamente e con la massima sicurezza;i barellieri devono entrare sul terreno di gioco con una barella in seguito ad un segnale dell’arbitro;
(...)
- un calciatore non è autorizzato a ricevere cure sul terreno di gioco;
(...)
- il calciatore infortunato può ritornare sul terreno di gioco solamente dopo che la gara sarà ripresa;
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazione delle Regole del Giuoco e Linee Guida per arbitri Regola 5 "L'arbitro")
Invero, il Regolamento vieterebbe la cura di un giocatore all'interno del terreno di gioco; è però prassi concedere la possibilità di rimettere in sesto un giocatore contuso dentro le linee perimetrali in situazioni "estreme" come questa.
Al 20', Marquinho subisce un colpo da Simone Del Nero, e inizia a sanguinare copiosamente. Nonostante il centrocampista giallorosso fosse in grado di proseguire a giocare, il numero 7 giallorosso è stato costretto ad uscire per suturare la sua ferita.
Un calciatore che ha una ferita sanguinante deve uscire dal terreno di gioco evi potrà tornare solo a seguito di autorizzazione dell’arbitro che dovrà anche accertarsi che la perdita di sangue sia stata arrestata; un calciatore non può indossare equipaggiamento macchiato di sangue;
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazione delle Regole del Giuoco e Linee Guida per arbitri Regola 5 "L'arbitro")
Inutile sottolineare quanto questo passaggio del Regolamento non voglia essere un cavillo, ma voglia salvaguardare l'igiene dei calciatori in campo: oltre a non essere piacevole, macchiarsi di sangue proveniente da un avversario può essere pericoloso.
Dopo il 90', Russo ha fatto giocare le squadre per ulteriori due minuti. Il Regolamento è chiaro a proposito del recupero:
Ciascun periodo di gioco deve essere prolungato per recuperare tutto il tempo perduto per:
• le sostituzioni;
• l’accertamento degli infortuni dei calciatori;
• il trasporto dei calciatori infortunati fuori dal terreno di gioco per le cure del caso;
• le manovre tendenti a perdere tempo;
• ogni altra causa.
La durata del recupero è a discrezione dell’arbitro.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 7 "La durata della gara")
L'arbitro ha dunque il dovere di recuperare il tempo perduto, ma la decisione sulla quantità di tempo da recuperare è a discrezione dello stesso direttore di gara. Nonostante sia insolito vedere soli due minuti recuperati nel secondo tempo, tale decisione è dunque incontestabile.