Roma sprint - Quando si segna subito non si perde mai
Aggressione, possesso palla, fare la partita. Potrebbe essere riassunta con questi tre termini l’idea di calcio e l’attitudine mentale che Luciano Spalletti sta cercando di inculcare nei suoi giocatori. Più semplice? Dobbiamo fare sempre la partita. Noi abbiamo il pallino del gioco, loro corrono. Di conseguenza se gli avversari fanno girare la palla, noi corriamo, ci stanchiamo e perdiamo lucidità. Questo è quello che vuole il tecnico e questo, a volte, la Roma esegue. Lo dicono i numeri, sia in questa stagione ma ancor meglio nella seconda parte di quella scorsa: quando la Roma segna entro i primi 15 minuti di gioco non perde mai. Quando sviluppa e impone fin da subito la propria idea di calcio, esplicandola con il gol del vantaggio, arrivano quasi sempre le vittorie. Undici partite sono andate in questo verso, sei lo scorso semestre e cinque in questo inizio di stagione e sono arrivate nove vittorie e due pareggi. Le uniche sconfitte di questo anno “spallettiano” sono arrivate sempre senza segnare, con l’unica eccezione di Torino e il gol su rigore di Francesco Totti a metà del secondo tempo. I marcatori? Molto spesso le ali, le frecce nell’arco del tridente offensivo della Roma. 4 gol Salah, 2 Perotti, 2 El Shaarawy, 2 Dzeko e uno di Strootman. Non certo una casualità visti i numeri e il ripetersi di certe azioni da gol. I sei gol segnati dalle ali pure non hanno bisogno di spiegazione. I due gol di Perotti su rigore? Nati sempre da due accelerazioni degli esterni offensivi. La Roma sviluppa le sue trame offensive grazie a loro e quando “girano” il gioco di squadra ne trae beneficio. Accelerazione uguale gol o rigore. Conseguenza, partita indirizzata.
Soprattutto quest’anno però va raddrizzato il prosieguo della partita. In due occasioni i giallorossi si sono fatti rimontare e non hanno vinto (Plzen e Cagliari). E in altre due circostanze, dopo il pareggio degli avversari, c’è stato solo all’ultimo il gol della vittoria (Inter e Sampdoria). Lo scorso anno la Roma, quando segnava ad inizio partita, controllava la gara senza eccessivi patemi, portava a casa il risultato con il doppio gol di scarto (Sassuolo, Empoli, Lazio e Milan) e soprattutto vinceva sempre. Da questo bisognerà ripartire dopo la sosta. La ricerca immediata del dominio della gara e una maggiore concentrazione e cattiveria nel non subire il ritorno dell’avversario. Ci si è riusciti non più di quattro mesi fa. I giocatori sono gli stessi, l’allenatore anche, per questo come dice sempre Spalletti è una questione di testa. Napoli sarà la prova del nove. I giallorossi non vincono dal 2011, con Luis Enrique in panchina. 1-3 il risultato finale, con la Roma passata in vantaggio. Il minuto? Che domande, al 3'.... entro i primi 15.