Pioli alla ricerca della prima vittoria dinanzi alla Roma: analisi, statistiche e precedenti

Valerio Virga sul tecnico emiliano: "E' molto preparato e puntiglioso, soprattutto per quel che riguarda la fase difensiva. Con lui mi sono trovato bene"
21.12.2011 14:00 di  Simone Francioli   vedi letture
Pioli alla ricerca della prima vittoria dinanzi alla Roma: analisi, statistiche e precedenti
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel recupero della 1° giornata della Serie A, annullata per lo sciopero dei calciatori, la Roma sarà di scena allo stadio “Renato Dall’Ara” di Bologna dove affronterà i rossoblù allenati da Stefano Pioli. Buono il lavoro svolto fin qui dal 46enne tecnico emiliano (carriera avviata sulla panchina della Salernitana nella stagione 2003/2004 in B): subentrato nella prima settimana di ottobre a Bisoli con la squadra all’ultimo posto (appena un pareggio nei cinque turni iniziali), Pioli è riuscito a riorganizzare i felsinei, ottenendo così una media punti di 1,42 nei successivi dieci matches di campionato. Per lui si tratterà dello scontro numero sette dinanzi ai giallorossi, con un bilancio nei precedenti tutt’altro che favorevole: nessuna vittoria, due pareggi e quattro sconfitte (in due sole occasioni i suoi teams sono riusciti a segnare ai capitolini, Chievo-Roma 2-2 del 4 dicembre 2010 e Parma-Roma 2-2 del 17 gennaio 2007). L’esordio assoluto risale invece al 24 settembre 2006: Totti e compagni espugnarono il “Tardini” di Parma con risultato finale di 0-4 (realizzazioni di Montella, Perrotta, Rosi e Aquilani). I migliori risultati sono arrivati alla guida del Sassuolo: con la squadra emiliana riuscì a raggiungere i playoff nel campionato di serie B 2009/2010, senza però riuscire a battere il Torino nel doppio confronto del primo turno.

Dopo aver plasmato la squadra inizialmente con un 4-3-1-2, Pioli in queste ultime settimane sembra aver definitivamente virato su un modulo che prevede l’utilizzo di un trequartista in più, con conseguente spostamento di Di Vaio come unica punta: il 4-3-2-1. Messo in campo per la prima volta nella sfida contro il Cagliari del 27 novembre, questo schieramento tattico vede i rossoblù sfruttare maggiormente i corridoi centrali piuttosto che le fasce laterali: di fatto il peso offensivo è tutte sulle spalle del trittico composto da Gastón Ramírez, Alessandro Diamanti e Marco Di Vaio, i quali molto spesso preferiscono dialogare sullo stretto  piuttosto che allargare il campo. Ad avere meno compiti difensivi è l’ex centravanti della Lazio, che tra i tre è quello che svaria di più sul fronte d’attacco: non di rado lo si vede spostarsi sul centro sinistra, per poi eseguire il suo tipico movimento a rientrare e calciare con il destro. In questo caso i due trequartisti vanno a coprire l’area di rigore, cercando magari di approfittare delle seconde palle o, eventualmente, tentare lo scambio rapido con l’accorrente Di Vaio. Altra situazione che sovente si viene a creare è quella che vede Di Vaio fungere da rifinitore, con Diamanti e Ramírez pronti a involarsi sulle zone esterne del campo in una tipica azione di rimessa. Come detto in precedenza, Bologna che sfrutta meno, rispetto alla porzione mediana del terreno di gioco, le corsie laterali: ben il 54% dei tiri indirizzati verso la porta avversaria provengono dal centro, con prevalenza maggiore destinata a quelli prodotti dalla lunga distanza (55%). Occhio quindi ai centrocampisti interni degli emiliani: Pulzetti, Kone, Casarini e Pérez (con i primi due favoriti per partire titolari) uniscono forza e quantità, con il greco ex Brescia che si segnala per una buona capacità nel dribbling e nel servire palloni in profondità per i compagni. Di vitale importanza è il ruolo che ricopre il belga Mudingayi: grazie alla sua notevole corsa e abilità nei contrasti di gioco, è in grado di offrire un ottimo schermo protettivo alla difesa. La retroguardia di Pioli vede i due terzini preoccupati maggiormente a difendere: lo spagnolo Crespo e Morleo (che dovrebbe prendere il posto di Cherubin) difatti raramente salgono sulla fascia esterna per assistere i compagni con dei palloni alti. Tuttavia è loro l’incarico di cercare di creare spazi per il trio offensivo: specialmente quando Di Vaio si allarga per accentrarsi, viene richiesto loro di avanzare e fare delle sovrapposizioni per togliere la marcatura all’attaccante romano (medesimo discorso per Diamanti e Ramírez). I due centrali dovrebbero essere lo svedese Antonsson e Portanova, con l’ex giallorosso Loria e Raggi (che potrebbe essere schierato da laterale in luogo di Crespo) pronti in seconda battuta.
In fase di ripiegamento lo schema del Bologna cambia, trasformandosi in un 4-4-1-1 più difensivo, specialmente per quel che concerne le fasce laterali: ad abbassarsi è solitamente Diamanti, che va posizionandosi largo a destra nella nuova linea a quattro di centrocampo. In questo modo la squadra felsinea garantisce più copertura in una zona di campo che la Roma tende a sfruttare per gran parte della partita. Possibile alternativa al 4-3-2-1 è il 4-3-1-2: in questa circostanza a dare manforte a Di Vaio sarebbe Acquafresca, deludente finora nella sua esperienza bolognese e che spicca sostanzialmente per le sue qualità nel gioco aereo.

Appena tre i calciatori felsinei ad aver già messo la palla in fondo alla rete della Roma: il capocannoniere è Marco Di Vaio con sette reti all’attivo (con le casacche di Parma e Juventus oltre a quella dei rossoblù), prima delle quali in un Parma-Roma 1-2 del 4 febbraio 2001. A seguire c’è Acquafresca con due segnature (entrambe realizzate ai tempi del Cagliari) mentre a chiudere la lista è Diamanti, a quota uno nei riguardi dei giallorossi (Livorno).
Sette goals anche per Francesco Totti: è il topscorer della Roma nei matches giocati contro il Bologna (l’inizio della serie in Roma-Bologna 2-0 del 1 ottobre 2000). Subito dopo troviamo Kjær (squadra più punita in carriera) e Perrotta con due reti totalizzate (una con la Juventus, secondo gol della carriera e primo in Coppa Italia per lui nel match del 13 gennaio 1999). Infine, tutti con una marcatura, ci sono De Rossi, Barusso (Rimini), Okaka (Modena), Borriello e De Rossi.
Tre i giocatori giallorossi imbattuti in sfide ufficiali al Bologna: a comandare è Daniele De Rossi con sette gare (quattro vittorie e tre pareggi), laddove la coppia brasiliana composta da Cicinho e Juan non ha mai assaporato la sconfitta nei tre scontri in cui sono stati opposti ai rossoblù.

CONFERENZA STAMPA PIOLI – Il tecnico bolognese ha elogiato i giallorossi: “E’ una squadra tosta, non lascia mai giocare gli avversari e recupera palla velocemente. Portando tanti giocatori in fase offensiva, può rischiare qualche ripartenza: noi dovremo essere bravi a sfruttare ogni occasione. Ci aspetta una partita difficile: dovremo essere rapidi e compatti. Dal punto di vista tattico è una gara molto simile a quella giocata contro il Milan: sarà importante coprire bene tutte le zone del campo e concedere pochissimi duelli individuali. Sarà importante avere una squadra che stia bene dal punto di vista fisico: domani la Roma ci farà correre molto. Serve concentrazione per novanta minuti: abbiamo le capacità di fare bene e possiamo mettere in difficoltà l’avversario. Scendere in campo senza paura: essere consapevoli della forza degli avversari aiuta a superare i momenti critici della partita”.

VALERIO VIRGA – La redazione di Vocegiallorossa ha contattato telefonicamente il giocatore giallorosso (attualmente in prestito alla Virtus Lanciano, Lega Pro Prima Divisione girone B) per sapere di più sul tecnico emiliano, che lo ha guidato nella stagione 2007/2008 al Grosseto: “All’epoca allenava da poco, ora ha molta più esperienza immagino. Subentrò a campionato in corso ma non stravolse più di tanto l’assetto esistente. Con lui mi sono trovato bene, mi ha insegnato a fare il terzino e a migliorare in fase difensiva, prima giocavo da centrocampista e non ero abituato a molti compiti di copertura. E’ una persona molto educata, molto puntiglioso in allenamento, soprattutto per quel che concerne la difesa. Durante la partita si trasforma, si fa sentire moltissimo e non si tira indietro se c’è da rimproverare qualcosa ai calciatori. Si vedeva che era un allenatore molto preparato e sa motivare molto i giocatori”.