Nzonzi insuperabile contro il Chievo, i numeri di una grande partita
Steven Nzonzi è arrivato a Roma in punta di piedi. Accolto dall’entusiasmo dei tifosi, si è presentato con umiltà senza mai alzare i toni o fare promesse roboanti.
Inizialmente ha trovato difficoltà, forse per il diverso tipo di calcio rispetto alla Spagna, forse per le fatiche mondiali ma nell’immaginario popolare è finito presto nel calderone dei giocatori bolliti, venuti a Roma per svernare.
Il francese ha continuato ad adottare un profilo basso, bassissimo.
Ha lavorato sodo e le sue prestazioni sono, lentamente, migliorate.
Appena arrivato a Roma, dichiarò di trovarsi a suo agio davanti alla difesa e, infatti, era stato preso proprio per essere un’alternativa a De Rossi nel 4-3-3 di Di Francesco.
Il cambio di modulo ha investito anche lui, che si è adattato come può ai diversi movimenti del centrocampo a due.
Contro il Chievo, è tornato a fare il vertice basso davanti alla difesa nel 4-3-3 e, casualmente, ha disputato tra le migliori partite stagionali, se non la migliore.
L’avversario non è stato tra i più probanti, è vero, ma l’ex Siviglia è stato insuperabile.
Nel vero senso della parola: ha ingaggiato 12 duelli nel corso del match (4 aerei e 8 sul terreno di gioco), vincendoli tutti.
Sette i tackles effettuati, anche qui tutti vincenti. Il migliore per distacco nel match, seguito (a distanza) solamente da Fazio.
Se era scontato che, fisicamente, vincesse tutti i duelli con Giaccherini ancora più importante è stato il suo contributo su Stepinski, al quale il Chievo affidava le sue speranze di far salire la squadra. Nzonzi ha infatti affrontate l’attaccante clivense 5 volte, avendo la meglio in tutte e 5 le occasioni.
Il senso della posizione è la qualità principale del francese: senza correre troppo, si è fatto trovare sulle linee di passaggio e ha fatto correre la palla, mostrandosi preciso nei passaggi sia corti che lunghi (due su due andati a buon fine).
Una crescita costante nelle ultime settimane e che dovrà trovare conferma contro avversari più forti ma, intanto, la Roma può iniziare a scoprire il suo campione del mondo. Un poco alla volta.