Nella notte magica dell'Olimpico, brilla anche Piris al centro della difesa

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Il difetto maggiore della difesa a tre è che quando non si hanno tre centrali di ruolo diventa difficile improvvisarne uno nuovo. Andreazzoli contro la Juventus ha provato comunque la soluzione con il trio, ma senza Castan e Romagnoli, il compito è stato delegato a Ivan Piris. Inserito tra lo scetticismo generale di chi pensava che la fase difensiva non fosse la sua dote migliore, Piris ha smentito tutti regalando una buonissima prestazione. La partita da squadra vera giocata dalla Roma lo ha aiutato senza dubbio, ma lui è stato bravo a rispondere sempre presente in ogni occasione in cui è stato chiamato in causa. I limiti difensivi e tattici del ragazzo visto con Zeman, non sono usciti allo scoperto ieri sera, e bisogna anche riconoscere ad Andreazzoli un'intuizione da bravo tattico quale è.

Che non fosse il ruolo preferito di Piris si è visto da subito quando il paraguaiano stava per farsi scappare Vucinic proprio al centro dell'area, ma fortunatamente la corsa non gli manca ed è riuscito a rimediare senza troppi affanni. È poi cresciuto durante il corso della gara e gli è andata anche abbastanza bene che Asamoah fosse ben lontano dalla miglior condizione fisica e quindi poche volte si è visto attaccare dalle sue parti, complice anche un grande aiuto in copertura di Torosidis.

A volte ha traballato quando si è trovato nella condizione di dover allontanare da solo la minaccia, ma, seppur non con grande stile, è sempre riuscito a sventare il pericolo senza particolari problemi e può essere soddisfatto della sua gara. Qualche bell'anticipo e il buon vizio di non sprecare palloni, ma allontanarli con la giusta calma cercando sempre un compagno vicino senza doversi cimentare in lanci da oratorio, promuovono con una piena sufficienza, e anche qualcosa di più, la sua prestazione, rendendolo un'alternativa affidabile in caso di emergenza anche come centrale difensivo.