La sfida scudetto va al Milan, gli esami del Napoli. L'Inter va, sboccia Sanchez
Si parte a ritroso nell'analisi della ventisettesima giornata di campionato che si chiude con il botto dello sconto al vertice tra Milan e Napoli. Partita attesa da venti anni in casa partenopea, assolutamente rilevante ma ancora non decisiva in chiave scudetto.
Vince il Milan, che ha la meglio su un Napoli irriconoscibile pensando ai standard di gioco messi in mostra nell'intero corso della stagione. La squadra di Mazzarri risente della stanchezza causata dalla trasferta europea di Villarreal e non riesce ad incidere, a generare velocità e creare gioco; primo tempo di studio ed equilibrato, la ripresa si apre con un generoso rigore concesso al Milan che incide sull'evoluzione della gara. Il Milan poi travolge gli azzurri (3-0) e si candida a favorita del torneo. Per il Napoli da rivedere soprattutto l'aspetto emotivo: sarà basilare farsi trovare pronti, reattivi, al prossimo esame di maturità che inevitabilmente si proporrà ad una squadra in vertiginosa crescita. San Siro non è superato, ma altri esami arriveranno.
La sera prima è l'Inter che grazie all vittoria sulla Sampdoria (0-2) mette pressione a Milan e Napoli. L'Inter appare ancora poco equlibrata e abbastanza lenta nella costruzione della manovra, ma nel secondo tempo fa valere la qualità dei singoli e porta a casa tre punti importanti grazie ad un calcio piazzato di Snejider ed una percussione del solito Eto'o. L'Inter può giocarsi le sue carte scudetto forte di un organico sicuramente valido e completo.
In chiave Champions brilla letteralmente l'Udinese di Guidolin, che rifila addirittura sette reti ad un Palermo onestamente imbarazzante. La debacle rosanero costa un annunciato esonero a Delio Rossi ma consacra la nascita di un futuro campione: Alexis Sanchez. Il Nino Maravilla realizza uno splendido poker e si mette in bella vista al calcio mondiale con il suo repertorio di tecnica, velocità ed imprevedibilità. L'Udinese, spinta dai gol di Di Natale, può davvero ambire alla quarta piazza.
Complice l'andamento alterno delle romane: la Lazio cade a Cagliari e dimostra ancora una volta la difficoltà di fare bene lontano dalle mura amiche. La squadra è abbastanza solida ma non riesce ancora ad intraprendere la complessa strada della continuità. La nuova Roma di Montella non conferma quanto di buono mostrato nel recupero di Bologna e si fa recuperare per la quinta volta nel campionato un doppio vantaggio. Stagione complessa in casa giallorossa per tanti fattori, l'obiettivo è salvare il salvabile prima di intraprendere un nuovo progetto con la nuova proprietà che a breve dovrebbe instaurarsi al regime di Trigoria.