La mano di Fonseca sulla crescita di Kluivert
Il suo primo anno in giallorosso aveva fatto storcere il naso a qualcuno, facendo volare qualche giudizio forse un po' troppo affrettato su un giovane talento catapultato da un calcio più anarchico, come quello olandese, al rigido sistema tattico del campionato italiano. Il talento c'è e si è visto fin da subito, bastava solo incanalarlo nei giusti binari. Se c'è un giocatore sui cui la mano di Fonseca si è vista maggiormente quest'anno, quello è proprio Justin Kluivert. Quel talento grezzo intravisto lo scorso anno si è affinato in questa stagione, rendendo Kluivert una delle poche costanti, tra tutti i trequartisti esterni a disposizione di Fonseca, di quest'annata segnata da cali e infortuni. Il tecnico portoghese ha deciso da subito di puntare sull'olandese, mettendo anche in panchina Zaniolo a inizio campionato per dargli spazio. L'ex Ajax ha sempre risposto in maniera positiva alla fiducia concessagli dal mister, salvo un piccolo periodo di appannamento dopo il ritorno dall'infortunio occorso contro il Verona, più un periodo di assestamento che un vero e proprio calo. Il merito di questa crescita molto evidente è da dividere tra il lavoro del tecnico su Kluivert e quello del giocatore su se stesso, due fattori che coincidendo hanno reso l'olandese una pedina irrinunciabile per Fonseca.
Il tecnico portoghese è stato innanzitutto molto bravo a inquadrare tatticamente Kluivert. La grande difficoltà per chi approda in Serie A da un campionato straniero è quasi sempre l'adattamento tattico, specialmente se quel campionato è l'Eredivisie, in cui le partite si giocano con meno attenzione tattica e maggiore spazio alla tecnica. Ciò che colpisce infatti è il lavoro che fa l'ex Ajax in fase di non possesso, sacrificandosi parecchio in fase difensiva, ma svolgendo bene anche la fase di pressing offensivo. Corse in avanti e corse all'indietro, facilitate sicuramente da un atletismo non indifferente, spesso ancora da temperare, come dimostra il sopraccennato infortunio di Verona, dove Kluivert si fa male per rincorrere all'indietro un avversario in copertura. L'irruenza è infatti la grande pecca del calciatore olandese in fase difensiva, ma è più che perdonabile a una ragazzo classe '99, al suo secondo anno in Serie A, il primo da titolare in fin dei conti.
Non solo lavoro difensivo, ovviamente. Kluivert è cresciuto parecchio anche in zona offensiva, sposando alla perfezione i principi di gioco di Fonseca. L'ex Shakhtar predilige esterni tecnici, che sappiano entrare in campo e dialogare con i compagni e col terzino a cui lasciano spazio di discesa sulla fascia. L'olandese si è dimostrato abilissimo nel saper tagliare il campo dall'esterno verso l'interno, andando spesso a rifinire l'azione in tal modo. Il gol al Gent in questo caso è lo sponsor perfetto del lavoro dell'ex Ajax, partenza laterale, taglio centrale a sfruttare lo spazio aperto dal trequartista, inserimento coi tempi giusti e conclusione in rete. Una giocata da esterno alla Fonseca, una summa del pensiero del portoghese sul vademecum che un laterale offensivo deve seguire. Insomma Kluivert è l'esterno che maggiormente è riuscito a incarnare il credo tattico dell'ex Shakhtar, la sua costanza è dipesa moltissimo anche da questo, dal non apparire quasi mai un corpo avulso alla squadra.
Poi ci sono i miglioramenti individuali fatti da Kluivert. Molto spesso a Roma giocatori di talento hanno mancato il primo approccio con la nuova realtà, perdendosi definitivamente. L'olandese invece è stato bravo a non farsi abbattere dalle critiche del primo anno, affrontando la seconda stagione in giallorosso con la giusta testa. Fonseca gli ha dato fiducia, ma lui è stato bravo a sfruttarla. Il gol con il Sassuolo è stato il colpo di scalpello che ha iniziato a rompere il ghiaccio, ha dato entusiasmo all'olandese e consacrato la scelta del mister di schierarlo titolare sin da inizio campionato. Il lavoro mentale dunque è alla base della crescita di Kluivert, un indiscutibile fattore genetico che non gli ha fatto sentire la pressione di fastidiosi mormorii.
Progressi a livello di testa, ma anche nella resa in campo. Quest'anno Kluivert è sembrato un giocatore più maturo perché ha affinato una componente importantissima per ogni giocatore, ma soprattutto per chi, come lui, ha il compito di rifinire l'azione: la scelta. L'anno scorso è sembrato molto spesso scostante proprio nelle scelte da prendere, prediligendo giocate più complicate, dribbling inopportuni, non leggendo bene le situazioni di gioco. Quest'anno è migliorato con maggiore convinzione e decisione nelle scelte da prendere, con la conseguenza di un'efficacia maggiore in zona offensiva. Spicca in tal senso il gol al Verona, dove Kluivert è bravo a intuire la giocata di Pellegrini, a prendere il tempo al difensore e a battere il portiere, accelerando proprio al momento giusto per tagliare via l'avversario. C'è naturalmente ancora da migliorare, alcune volte eccede nel dribbling e forza la giocata da fuori, ma è pur sempre un classe '99, con ampi margini di crescita.
L'ultimo gol, col Gent, è solo la riprova di quanto questo ragazzo sia cresciuto. La sua crescita è la dimostrazione che al talento serve tempo, e lavoro, per fiorire. Il suo rendimento è la testimonianza dell'abilità tattica e comunicativa di Fonseca. I suoi margini di miglioramento ancora evidenti sono una speranza succosa per i tifosi della Roma. Oggi Kluivert è il frutto più dolce del lavoro di Fonseca, sulla via giusta per diventare un punto fisso della Roma del futuro.
Prossima partita: Cagliari-Roma, domenica 1 marzo ore 18:00
Probabile formazione (4-2-3-1): Pau Lopez; Bruno Peres, Smalling, Fazio, Kolarov; Cristante, Veretout; Ünder, Mkhitaryan, Kluivert; Kalinic.
Ballottaggi: Bruno Peres/Kolarov/Spinazzola.
In dubbio: -
Indisponibili: Zappacosta (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), Zaniolo (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con associata lesione meniscale), Diawara (trauma distorsivo al ginocchio sinistro), Mirante (lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro), Pastore (problema all'anca), Pellegrini (edema muscolare bicipite femorale della coscia destra), Perotti (problema gastrointestinale).
Squalificati: Mancini
Diffidati: Veretout, Pellegrini, Dzeko.