La gara vista dalla curva - La Roma cade in casa e viene contestata dai propri tifosi. VIDEO!
Era la serata delle risposte, la serata in cui la Roma avrebbe potuto far tornare a 4 punti di distanza la Lazio e a 7 il Napoli, acquisendo slancio in vista della cruciale gara di Europa League in programma il prossimo giovedì contro la Fiorentina, era la serata ideale per gettare alle spalle paure e delusioni, ma è stata invece una notte scura, che ha avuto il suo culmine nei fischi di contestazione che ora sì, ha ufficialmente avuto inizio.
La recente ondata di prestazioni negative ha contribuito a rendere pesante il clima intorno alla squadra di Garcia, che già nel riscaldamento riceve qualche fischio isolato e porta lo speaker dell'Olimpico, Matteo Vespasiani, ad annunciare senza l'ausilio del pubblico i cognomi dei giocatori. La Curva Sud, dopo una settimana di roventi polemiche per la negativa prestazione di De Rossi contro la Fiorentina, sceglie di schierarsi dalla parte del centrocampista di Ostia, dedicandogli uno striscione: "Il nostro amore contro le malignità, DDR condottiero della città", diversa sorte ricevono invece i compagni di squadra Pjanic e Gervinho, individuati come principali responsabili dell'ultima spirale negativa.
In campo, la Roma a differenza del recente passato parte molto bene e impegna diverse volte un Viviano in stato di grazia. La formazione di Mihajlovic attende i giallorossi ma non trova spazi per ripartire in contropiede, lasciando agli avversari il pallino del gioco, sottolineato dai cori dei tifosi che provano a scuotere una squadra in palese difficoltà dal punto di vista realizzativo ma all'intervallo il risultato non si schioda dallo 0-0, dopo due clamorose occasioni sciupate prima da Gervinho e poi da Totti, con l'illusione del gol avuta sul tiro dell'ivoriano.
La ripresa parte, sotto la Sud, così come si erano conclusi i primi 45', ed è proprio Totti che di un soffio non trova il vantaggio, ma al 60' arriva la doccia fredda: una dormita colossale della difesa romanista sugli sviluppi di un calcio d'angolo per gli ospiti porta l'ex laziale De Silvestri in rete, ed è l'episodio che cambia radicalmente la partita. Il pubblico perde la pazienza, vengono contestati i tre cambi in rapida successione che portano all'uscita dal campo di Totti, Iturbe e Torosidis per Verde, Doumbia e Ljajic fino all'apoteosi, negativa, del raddoppio blucerchiato con Muriel che segna il punto di rottura definitivo. I fischi piovono copiosi da tutto lo stadio, con la Sud in particolar modo che esprime a chiare lettere il proprio disappunto, invitando i calciatori a non disonorare la maglia e ad andare a lavorare. I calciatori romanisti perdono il controllo dei nervi, e capitan Keita si fa espellere per proteste verso l'arbitro, ricevendo però, caso unico, applausi da parte dei tifosi in occasione dell'uscita dal terreno di gioco. Termina dunque 0-2 allo Stadio Olimpico e il triplice fischio dell'arbitro scatena nuovamente una contestazione aperta rivolta a una squadra incapace di vincere tra le mura amiche dal 30 novembre dello scorso anno. Una vita fa, praticamente.
La sensazione, con i giallorossi braccati da 4 squadre nella corsa al secondo posto, è quella di una squadra vicina alle corde ma che ha già da giovedì un'occasione, l'ennesima, per riscattarsi, trovando nell'Europa League la competizione ideale per espiare i propri peccati e riavvicinarsi al suo pubblico, da ieri sera un po' più lontano dalla squadra, ricordando sinistramente i precedenti con Luis Enrique, Zeman o Andreazzoli, fantasmi che aleggiano sulla testa di Rudi Garcia.