Il Re di Roma non è morto. Ma lo è mai stato?
E' il giorno della celebrazione, è il giorno del sorpasso di Francesco Totti a Roberto Baggio. 206 contro 205. Due campioni immensi a confronto che ci hanno fatto (e ci fanno) innamorare del calcio. Sembrava una missione impossibile fino a qualche mese fa ed adesso, con ancora tre giornate da disputare, è stata già raggiunta. La rincorsa nella classifica dei marcatori, iniziata virtualmente molti, moltissimi anni fa, è culminata proprio ieri con la doppietta di Totti contro il Bari. 206 gol in Serie A, nessuno meglio di lui negli ultimi 30 anni della Serie A.
E sarebbero potuti diventare 207 se Gillet, con un miracolo, non avesse deviato sul palo il tiro dal dischetto del capitano. Sarebbe stata una tripletta, l'ennesima al Bari. Ma la grandezza di un campione non si misura solo dai numeri: oltre alla statistica dei gol c'è anche da evidenziare la costanza con cui il numero 10 ha ricominciato a segnare in questi ultimi 4 mesi.
Francesco Totti fino alla pausa invernale aveva messo a segno solo 2 reti in tutto il girone di andata. Troppo poche per un giocatore che dal 2006 in poi, in soli 4 anni, aveva messo a segno quasi 100 reti. La stampa, tutta o quasi, lo dava per finito. I calunniatori già si sfregavano le mani.
Poi la svolta: Totti il 13 marzo 2011 segna due gol nel derby e la Roma (ri)vince la stracittadina per 2 a 0 contro la Lazio. Mette a tacere tutti i critici. Ancora una volta. Il record più importante del derby è ben saldo nelle sue mani: nessuno ha vinto più stracittadine di lui. Giusto ricordare che di gol contro la Lazio ne ha fatti 8. Lui, quello che “se gioca la Roma perde”. Lui, quello che “nei derby non è decisivo”.
E da quella fatidica data in poi il capitano giallorosso non si è più fermato. Francesco timbra gol a raffica, segna spesso e sempre gol decisivi: la già citata doppietta con la Lazio, la doppietta con la Fiorentina, la doppietta vincente con l'Udinese, il gol nella sfortunata partita contro il Palermo e la doppietta, nuovamente vincente, proprio ieri contro il Bari.
Molti dicono che la sua verve realizzativa sia aumentata anche grazie alla cura dimagrante effettuata durante la pausa invernale. E se da una parte questa teoria risulta vera, dato che Totti ha perso peso, ritrovando lo smalto degli ultimi anni, bisogna anche ricordare che alla base di tutto c'è stata la grandissima forza di volontà di rimettersi in gioco. La stessa forza di volontà che ha da sempre contraddistinto Roberto Baggio il suo “avversario” nella classifica dei marcatori. Anche Baggio molte volte è stato dato per finito e spacciato. Abbandonato in periferia al Brescia è riuscito a coronare anche lui il traguardo dei 200 gol.
Due campioni entrambi massacrati dagli infortuni, amati da tutti ma disprezzati da molti perché, si sa, l'invidia è una brutta bestia. Ci hanno dato l'ennesima dimostrazione che i fuoriclasse assoluti hanno sempre quel fuoco, a volte nascosto sotto la cenere, in grado di superare anche il più grande ostacolo.
E da ieri finalmente qualcuno si è reso conto che Totti non è finito. “The King of Rome is not dead” recitava la sua maglietta celebrativa: “Il Re di Roma non è morto”. E c'è da giurare, per chi non se ne fosse reso conto, che Francesco Totti, quello vero, non è morto mai.