Gli errori di Burdisso: da perno ad anello debole

15.04.2013 11:30 di  Emanuele Melfi  Twitter:    vedi letture
Gli errori di Burdisso: da perno ad anello debole
© foto di Vocegiallorossa

Da perno della difesa ad anello più debole della stessa. Potrebbe sintetizzarsi così l'ultima stagione di Nicolas Burdisso con la maglia della Roma. Un campionato travagliato, dove già dal ritiro di Riscone - con la nuova mentalità di gioco portata da Zeman - si evinceva la difficoltà del centrale argentino ad integrarsi in questa nuova idea di calcio, molto diversa da quella di Luis Enrique. Un campionato partito male (come tutto quello della squadra, peraltro) in cui l'ex Inter non è riuscito a tenere alta la costanza di rendimento che lo aveva contraddistinto negli ultimi anni in giallorosso.

Tanti errori, troppi, che hanno condizionato anche il giudizio dei tifosi verso quello che è considerato a tutti gli effetti un guerriero. Emblematico, lo scontro con Stekelenburg nella seconda partita casalinga della stagione con il Bologna, che ha permesso a Gilardino di mettere la palla in rete. Stagione costellata di disattenzioni, che negli ultimi tempi si sono susseguite portando spesso a situazioni molto pericolose per l'avversario o addirittura al gol. Gli errori contro Genoa (rigore su Borriello), Udinese e Palermo, oltre a quello di ieri che ha permesso a Bianchi di mettere a segno il gol del momentaneo 1-1, evidenziano un calo di forma evidente dell'argentino nell'ultimo mese in mezzo, ma più in generale in tutta la stagione, molto al di sotto delle aspettative. Non a caso, Andreazzoli ha iniziato a lasciarlo in panchina più di una volta, così come successo con Zeman.

A fine stagione andranno fatte valutazioni di mercato anche in questo senso, Burdisso è un classe '81 e in quest'ultimo anno ha evidenziato grossi problemi di concentrazione: per una Roma che vuole crescere per ambire a traguardi più importanti, servono dei rinforzi pesanti anche in quel settore.