Esterno o trequartista, il dilemma Lamela
Roma è piena di divisioni, partiti e spaccature. Ci si divide sulla valutazione della gestione Sensi, della gestione americana. Ci sono gli zemaniani, gli anti zemaniani, quelli a favore di Luis Enrique e quelli contro. Chi darebbe ancora fiducia ad Osvaldo e chi lo vorrebbe al più presto lontano da Trigoria. Chi adora Daniele De Rossi e chi lo venderebbe al miglior offerente. Chi terrebbe Stekelenburg e chi, invece, cercherebbe un nuovo numero uno. Tanti i partiti e gli schieramenti tra cui muoversi ma, ultimamente, si sono aggiunti coloro che vogliono vedere Lamela largo a destra e chi lo apprezza maggiormente in posizione centrale. Appena preso il comando della Roma, Andreazzoli lo schierò sulla fascia in quel Genova, con Marquinho sull’out di sinistra, proprio come oggi. Non andò bene per i giallorossi e il tecnico toscano pensò quindi di accentrarlo dietro alla punta, con discreti risultati. L’argentino è bravo in progressione, palla al piede, ha tecnica, forza, velocità e con una giocata è capace di decidere la partita.
Deve migliorare negli inserimenti senza palla (un cruccio per Zdenek Zeman) e talvolta tende a voler risolvere la partita da solo. Centralmente può essere importante, magari duettando con Francesco Totti, ma rischia di ingolfarsi nella difesa avversaria. Da qui l’idea di farlo partire largo a destra e con Zeman Lamela ha disputato forse le migliori partite da quando è a Roma. Ma, con il boemo, l’ex River poteva contare almeno su un altro elemento alle sue spalle, il terzino destro, oltre all’interno di centrocampo che poteva sovrapporsi e aiutare in fase di copertura. Nel 3-4-2-1, invece, l’esterno deve correre per tutta la fascia: ha la responsabilità della fase offensiva ma deve anche aiutare dietro. Ecco perché l’esterno in un 4-3-3 è completamente diverso dalla stessa posizione in un 3-4-2-1. In quest’ultimo ruolo, Lamela sembra soffrire maggiormente o comunque in difesa la Roma si fa trovare troppe volte scoperta. Ieri tutti i gol sono arrivati dalla parte di Ivan Piris ma è pure vero che il paraguaiano ha ricevuto poco aiuto dal talento argentino. Contro la Lazio servirà un’altra prestazione, un atteggiamento diverso e, probabilmente, una collocazione tattica diversa per Lamela.