Emergono i limiti del 3-4-2-1: ecco cosa non ha funzionato a Palermo

01.04.2013 14:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Emergono i limiti del 3-4-2-1: ecco cosa non ha funzionato a Palermo
Vocegiallorossa.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Sembrava essere il sistema giusto per conferire incisività ed equilibrio alla Roma, ma l'assetto tattico con Totti falso nueve a guidare la banda di incursori alle sue spalle ha per la prima volta nella breve gestione di Andreazzoli mostrato dei limiti.

Per quanto riguarda la fase difensiva, il vantaggio di giocare in questo modo risiede sicuramente nella possibilità di avere superiorità numerica a centrocampo grazie al traffico generato sul settore centrale dai due centrali, dai due esterni e a turno dai due trequartisti. Nel primo tempo della gara di ieri, solamente Daniele De Rossi ha svolto correttamente il suo compito piazzandosi davanti alla difesa. I due esterni, specialmente Lamela, hanno infatti aiutato poco il pacchetto arretrato mettendo nei guai Castan e soprattutto Piris, vittima dello scatenato Miccoli da quel lato, mentre Tachtsidis ha avuto difficoltà a gestire il pallone e si è troppo schiacciato in avanti, lasciando il solo numero 16 della Roma, che a volte è dovuto scalare anche in terza linea, a filtrare le offensive rosanero.

In avanti, questo assetto di gioco si basa sull'assenza di riferimenti offensivi che crea imprevedibilità alla manovra grazie agli inserimenti di Perrotta e Florenzi; il loro impegno, dedizione e capacità di corsa assicurano presenza costante in entrambe le fasi di gioco, ma le loro non eccelse capacità tecniche finiscono a volte per inficiare sull'efficacia della manovra, che, come sottolineato nel postpartita da Aurelio Andreazzoli e Franco Baldini, è risultata poco precisa e quindi poco fluida, o delle conclusioni, che difficilmente hanno centrato lo specchio della porta di Sorrentino. L'iniziale assenza di Pjanic e la mossa di schierare Erik Lamela in posizione arretrata e defilata a destra  hanno ridotto ulteriormente il fosforo di una squadra che è mancata in qualità negli ultimi metri di campo, risultando lenta e prevedibile in controtendenza con le caratteristiche del modulo.

Diversi sono dunque gli aspetti su cui il tecnico della Roma dovrà lavorare per restituire ai giallorossi solidità ed efficacia venute a mancare nel match della Renzo Barbera.