Cosa non funziona nel centrocampo della Roma

07.01.2011 19:30 di  Massimo De Caridi   vedi letture
Cosa non funziona nel centrocampo della Roma
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

I meccanismi del centrocampo della Roma non funzionano ancora a dovere. Questa è l’analisi che si può fare dopo le prime 18 gare di campionato. Nella partita contro il Catania, i giallorossi hanno palesato lacune importanti arrivati a questo punto della stagione. Il filtro nella zona mediana era inesistente, soprattutto nel primo tempo. De Rossi, in campo nonostante l’influenza avuta nei giorni precedenti al match, e Simplicio, adattato nel ruolo di uno dei 2 centrali di un centrocampo con 4 giocatori, hanno prodotto scarsi risultati. Taddei è stato generoso ma ancora lontano dalla condizione migliore e Menez da esterno è stato un po’ fuori dal gioco. Il modulo deciso da mister Ranieri ad inizio incontro è stato il 4-4-2, lasciando in panchina Perrotta, Greco e Brighi e sacrificando il francese sull’out prima destro e poi sinistro.

Dopo il gol del pari catanese, il tecnico di San Saba è passato al più affidabile 4-3-1-2, con il numero 94 romanista restituito nel suo ruolo dietro le punte. In fase offensiva le cose sono andate meglio ma, nella parte centrale del campo, il sostegno alla manovra era insufficiente ed in fase difensiva non c’era un gran filtro e mancava la giusta cattiveria nei contrasti. Nell’intervallo, Ranieri ha optato per il doppio cambio: fuori De Rossi e Simplicio e dentro Greco e Perrotta. Probabilmente, se questa soluzione fosse stata presa ad inizio partita, l’atteggiamento della squadra di casa sarebbe stato più propositivo.

A quel punto però, la Roma aveva solo un cambio a disposizione ed il terzo cambio è stato effettuato ad un quarto d’ora dalla fine. Vucinic ha preso il posto di Taddei e come con il Bayern Monaco all’Olimpico, le 4 punte schierate insieme hanno ribaltato il risultato. Non sempre sarà possibile impiegare contemporaneamente Totti, Borriello, Menez e Vucinic e sarà altrettanto difficile che si possa sempre invertire la rotta con la squadra così sbilanciata.

La Roma, in questo momento più che mai, ha bisogno del suo faro, cioè di Pizarro ed in una formazione composta da molti interdittori, un regista come il Peq sembra necessario. Il compito dell’allenatore giallorosso sarà quello di riuscire a far convivere De Rossi, Pizarro ed uno tra Simplicio, Taddei, Perrotta, Greco e Brighi, che di volta in volta si alterneranno ad aiutare i primi 2, ma è da capitan futuro e dal cileno che la metà campo romanista dovrà esser composta per tentare l’ennesima scalata alla vetta.