Come cambia il VAR
Dopo le polemiche scoppiate al termine della gara contro la Fiorentina, riproponiamo un nostro articolo pubblicato lo scorso 21 agosto, che tratta proprio di come il VAR sarebbe cambiato quest'anno, generando nuove polemiche.
A pagina 10 del documento sulle decisioni prese dall'IFAB (l'organo deputato a introdurre le modifiche al regolamento di gioco) per questa stagione, balza all'occhio il passo indietro per il VAR, a cui è stato ristretto il campo di azione.
Sono quattro i motivi per utilizzare la moviola in campo:
- controllo della regolarità dei gol
- possibili falli da calcio di rigore
- possibili cartellini rossi diretti
- scambi di identità di destinatari di provvedimenti disciplinari.
Fino allo scorso anno, il VAR poteva intervenire solo in occasione di chiari errori da parte dell'arbitro. Questa formula ha generato spesso confusione perché alcune azioni sono state riviste dall'arbitro mentre altre, apparentemente simili, sono state invece ignorate perché l'errore era stato giudicato non così chiaro, generando tantissime polemiche tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
Invece di allargare il raggio di azione della VAR, magari dando la possibilità alle società di fare alcune chiamate a partita, l'IFAB ha sottolineato che la tecnologia debba intervenire solo in caso di "clear and obvious error" o "serious missed incident".
Alla parola chiaro (errore ndr) è stato così aggiunto il termine "evidente", volendo rimarcare sempre di più che il VAR dovrà intervenire solo nel caso di errori veramente gravi, chiari ed evidenti. Diminuiranno le chiamate da parte del VAR e aumenteranno così gli errori e, ovviamente, i sospetti.