Colantuono sfida la Roma per la quinta volta in carriera: analisi, statistiche e precedenti
Alla ricerca di quella continuità che Luis Enrique tanto chiede alla sua squadra, la Roma, con in vista il piazzamento Champions, è pronta ad affrontare allo stadio “Atleti Azzurri d'Italia” l’Atalanta di Stefano Colantuono, in striscia positiva da tre giornate (nessuna rete subita). Il tecnico romano, colta la promozione diretta al primo anno sulla panchina degli orobici (per lui un ritorno), si sta confermando anche nell’attuale stagione: senza la penalizzazione di sei punti comminata per lo scandalo Calcioscommesse, la sua squadra si troverebbe a quota 34, appena quattro in meno rispetto alla Roma. Curiosamente, quattro degli ultimi cinque incontri tra le due formazioni a Bergamo, si sono conclusi sul risultato di 2-1 (i due più recenti a vantaggio della Roma). Di seguito, dati, analisi e statistiche sull’allenatore orobico e il suo team:
Palmarès: 2 campionati (Atalanta 2005/2006 e 2010/2011); 3 promozioni (Sambenedettese 2002/2003 dalla C1 alla B, Atalanta 2005/2006 e 2010/2011 dalla B alla A)
Bilancio generale contro la Roma: 1 vittoria, 3 sconfitte (tra Palermo e Atalanta); 4 reti fatte e 8 subite
Precedenti: Quattro i matches da avversario della Roma per Colantuono, tre dei quali alla guida dei lombardi. Si comincia dal 2 dicembre 2006, quando all’esordio assoluto contro i giallorossi, la sua Atalanta fu sconfitta per 2-1 grazie ad una doppietta di Francesco Totti. Medesimo risultato, ma a favore dei bergamaschi, nella gara di ritorno dello stesso campionato: Doni e Zampagna piegarono la difesa capitolina, mentre fu Simone Perrotta a realizzare l’unica marcatura dell’undici di Spalletti. Sulla panchina del Palermo, 26 agosto 2007, l’unico trascorso lontano dai colori nerazzurri: al “Renzo Barbera” terminò 0-2, con Mexès e Aquilani a chiudere la pratica già nel primo tempo. Il 3-1 dello scorso primo ottobre è storia recente.
La Tattica: Colantuono potrebbe nuovamente mettere da parte il suo classico 4-4-2 (in realtà un 4-4-1-1), di fatto unico modulo utilizzato per tutto il girone di andata, e affidarsi per la terza volta nell’ultimo mese a uno schieramento con la difesa a tre, situazione abbastanza inusuale per i principi tattici del coach romano. Era dal lontano 13 giugno 2010 (Brescia-Torino 2-1, finale playoff Serie B) che l’allenatore atalantino non usufruiva di una soluzione del genere. I risultati gli hanno dato ragione: nelle due gare in cui ha optato per questa scelta, dovuta per lo più all’emergenza infortunati nella zona difensiva, gli orobici non hanno incassato nessun goals, difendendo inoltre egregiamente dinanzi agli attacchi di Lecce e Novara (cinque tiri nello specchio in due matches). Tuttavia, a ben vedere, in fase di non possesso palla il 3-4-1-2 si trasforma in un 5-3-2 molto più difensivo, grazie all’arretramento sulla linea difensiva dei due esterni di centrocampo e del trequartista su quella dei mediani. Ciò richiede un grande sforzo fisico per le due “ali” d’attacco, ovvero Schelotto a destra (ottima la sua stagione finora) ed uno tra Peluso e Bellini sull’out di sinistra (anche se in quella posizione sono stati provati, non sempre con successo, Bonaventura, Carrozza e Moralez). Attenzione, in caso di utilizzo del 3-4-1-2, al piccolo argentino ex Vélez Sarsfield: la sua velocità e capacità di servire le punte in profondità potrebbe creare più di qualche problema alla non rapidissima retroguardia giallorossa, specialmente nel caso dovesse partire dal primo minuto Kjær. Occhio, in particolar modo, al binario di destra della squadra orobica: è la squadra che attacca maggiormente su questo settore del campo tra i teams di A (40%); la tecnica di Schelotto e le sovrapposizioni di Raimondi permettono all’Atalanta di poter creare diverse situazioni di pericolo per i rivali. Altri giocatori chiave sono indubbiamente Luca Cigarini e Germán Denis: il centrocampista emiliano è il fulcro del gioco atalantino, dai suoi piedi (oltre 60 passaggi per gara) partono quasi tutte le iniziative lombarde, mentre l’ex centravanti del Napoli sta vivendo la sua miglior annata dal suo arrivo in Italia. Dodici reti e due assists totalizzati per “El Tanque” sino ad ora, che oltretutto può contare su buone abilità nel gioco aereo grazie alla sua prestanza fisica (secondo miglior attaccante della Serie A per numero di duelli aerei vinti, preceduto solo da Théréau del Chievo Verona).
Unica alternativa al 3-4-1-2 rimane lo “storico” 4-4-2: la squadra messasi in luce nella prima parte di stagione ha dimostrato di poter rimanere compatta ed ordinata anche nei momenti di difficoltà. Importante in questo caso il lavoro svolto dall’unica punta, Denis, sui difensori centrali dei rivali: spetterà a lui l’obbligo di andare a contrastare l’uscita palla al piede della retroguardia giallorossa, con il trequartista di turno (Moralez o Marilungo) che accorcia nel medesimo tempo sul centrocampista più basso (De Rossi). A coprire le avanzate dei laterali di difesa ci pensano i mediano interni, molto dediti nel cercare di offrire alla squadra la massima copertura possibile anche nelle transizioni offensive. E senza il nazionale cileno Carmona, indisponibile, con Padoin recentemente ceduto alla Juventus, sarà importantissimo il lavoro dell’ex Brighi in quest’ottica: il 31enne riminese, nonostante le poche presenze collezionate finora (nove), è primo tra gli orobici per numero di tackles effettuati con successo (3.9 a partita).
Dati rilevanti Atalanta:
- 2° peggior squadra per numero di tiri in porta per match: 9.8, solo il Siena ha un dato peggiore (9.7).
- Squadra della Serie A che attacca meno per vie centrali: appena il 27% delle azioni totali si sviluppano nel mezzo. Al contrario, la Roma ha il dato più alto della Serie A sotto questo aspetto (40%).
Goleador Atalanta vs Roma
Tiribocchi 2 (1 Chievo)
Denis 2 (1 Napoli), mai vincente contro la Roma (5 sconfitte, 2 pareggi)
Ferreira Pinto 1
Capelli 1
Cigarini: mai vittorioso in 10 sfide ai giallorossi (2 pareggi e 8 sconfitte)
Goleador Roma vs Atalanta
Totti 8 (primo in Atalanta-Roma 0-4 del 15 maggio 1997)
Perrotta 3 (1 Chievo)
De Rossi 2
Osvaldo 1 (tre precedenti con altrettanti successi da avversario dell’Atalanta)
Simplício 1
Cassetti 1
Bojan 1
COLANTUONO IN CONFERENZA: "Temo la Roma perché è una squadra valida costruita per raggiungere un piazzamento per la Champions League. In Italia non puoi giocare una partita pensando alla prossima. Luis Enrique? E' un allenatore che ha le idee chiare. Ha una sua filosofia e lo stimo molto. Mi piace anche quando parla nelle conferenze stampa. In Italia di solito non c'è pazienza ma i tifosi della Roma dovranno averla con questo allenatore. Lui non ha mai cambiato sistema di gioco. E' partito con un possesso di palla esasperato e con il tempo il gioco è migliorato molto. Noi abbiamo cambiato proprio sistema di gioco con la difesa a 3 che ho provato ultimamente. Ai numeri comunque non credo molto. E' una squadra da aggredire, la aspettiamo per poi ripartire. E' una squadra giovane e questo non le permette di avere una certa continuità. Può incappare in campionato in piccoli stop".