Wertmüller: "La Roma può diventare grande con le vittorie, non solo con lo stadio"
Massimo Wertmüller, attore televisivo e teatrale e noto tifoso giallorosso, ha parlato del derby a Laziopress.it. Queste le sue dichiarazioni.
Il tifoso Massimo come si approccia alla sfida più importante della città?
«Sono un tifoso un po’ anomalo, mi reputo un romanista dotato di buon senso, do al derby il giusto peso. Se vediamo le nostre vite sicuramente troveremo altre priorità rispetto ad un match di calcio, che però guardo da appassionato e tifoso da tanti anni a questa parte. Lo vivo come un gioco, un sano sfottò con i miei amici laziali non manca mai, ma tutto si dovrebbe fermare a questo. Quando leggo che questo sport viene contaminato da cose che con il calcio non c’entrano assolutamente niente mi lascia pensare e tanto. La violenza, il razzismo sono davvero una piega sociale che rovina solo l’atmosfera. I tifosi veri non fanno queste cose, tifano la loro squadra a più non posso rispettando tutti anche le tifoserie avversarie. Io dico sempre, tifo la Roma, non le squadre contro la Roma, la sua storia, i suoi giocatori passati e la maglia sono le tre cose che mi fanno amare questa società. Se la Lazio gioca bene, come del resto fa, lo dico. Non ho paura della scomunica del Papa (ride, ndr). Bisogna essere obiettivi e lucidi anche nel tifo».
Come giudichi la stagione fino ad ora della Roma? A fine anno ripartiresti da Di Francesco?
«Di Francesco sicuramente qualcosa ha sbagliato, ma non credo sia il principale colpevole degli appannamenti della Roma. Questa piazza manca di equilibrio. Molte volte viene meno la mentalità che in alcune partite ti fa la differenza, come un altro problema è la super valutazione che diamo ai giocatori. Prendiamo Pastore pagato tantissimi soldi, ma che ha le sembianze di un atleta sul viale del tramonto per quanto non sia così così vecchio di età. Nelle ultime stagioni sono partiti tanti giocatori forti ne cito uno su tutti, Alisson. Chiaro che se dai via il brasiliano e non lo rimpiazzi con uno più forte fai un passo indietro, così non solo ne risente la forza della rosa, ma anche tutto il merchandising, tanto caro come discorso a questa società. Non si può vincere ed essere conosciuti nel mondo senza giocatori forti. Mi auguro che al più presto venga blindato Zaniolo, anche perché non si può ogni anno ricominciare da capo. Per quanto riguarda la stagione è presto parlarne ancora, vediamo come finirà».
Qualche giorno fa il Presidente Pallotta durante un’intervista ha parlato del progetto stadio come fonte primaria per costruire una grande Roma, capace di competere con le squadre più forti. Cosa pensi delle sue parole?
«Le dichiarazioni di Pallotta mi hanno strappato un sorriso. Credo che si possa iniziare anche da un’altra parte per costruire una grande Roma. Troppo semplice dire o mi fanno fare lo stadio oppure la Roma non sarà mai grande, così strutturata questa frase assomiglia ad una sorta di ricatto. Caro presidente bisogna iniziare dalle vittorie, perché ci sono state tante squadre nel passato, ma anche molte nel presente, che anche senza impianto “proprio” hanno vinto, basta guardare la Sampdoria di Vujadin Boškov o il Genoa di Bagnoli. Tutto non può partire dallo stadio, ci mancherebbe che ogni volta per avere una squadra che vince bisogna costruirci uno stadio dietro. La grandezza futura della Roma può passare anche da un impianto di proprietà, ma non solo».
Cosa ti spaventa della rosa biancoceleste? Temi Immobile?
«La Lazio è una squadra con un’identità di gioco molto chiara, sono anni che giocano insieme e secondo il mio modesto parere applicano un bel calcio. Martedì ho visto la partita contro il Milan e non c’è stata gara. Un assedio per 94′ minuti con i biancocelesti in emergenza con tanti giocatori importanti recuperati all’ultimo. A differenza della Roma non soffre di amnesia, giocano sempre alto, pressano a tutto campo, questo gli ha permesso di vincere molte partite. Inzaghi sta facendo un grande lavoro. Immobile è un signor giocatore viene da un momento non positivo, questo mi preoccupa un po’ (ride, ndr) è un grande centravanti e sono certo che riinizierà a segnare».
In cambio di una vittoria nel derby di domani, Massimo Wertmüller a cosa sarebbe disposto a rinunciare?
«Bella domanda (ride, ndr), se il fioretto vale solo per una settimana a malincuore dico la pizza. Ci rinuncio a fatica, anzi molte volte dico se mi togli questo alimento mi togli la vita, però potrei fare questo sforzo in cambio di una vittoria nella stracittadina».