Venezia, Modolo: "Che emozione l'esordio in A contro la Roma"
Nella sconfitta della Roma contro il Venezia, c'è spazio anche per un po' di romanticismo. Nella squadra di Zanetti, infatti, domenica ha fatto il suo esordio in Serie A Marco Modolo, difensore centrale trentaduenne. Il classe '89 gioca al Venezia dal 2015 e con la maglia dei lagunari ha giocato in tutte le categorie, dalla Serie D fino alla Serie A. La sua è una vera e propria favola, che si è coronata domenica con l'esordio nel massimo campionato. Modolo è anche il capitano del Venezia, tant'è che al suo ingresso in campo Ceccaroni voleva cedergli la fascia, ma l'arbitro Aureliano glielo ha impedito perché contro il regolamento.
Nella giornata odierna, Modolo ha tenuto una conferenza stampa. Di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni riportate da Tuttomercatoweb.
Come stai fisicamente? Ti ha emozionato il coro "c'è solo un capitano" del Penzo domenica?
"Adesso sto bene, ho avuto uno stiramento in ritiro, poi ho avuto qualche problema al ginocchio e successivamente l'influenza. Ora finalmente è un mese che lavoro bene e mi sento bene. Domenica è stato molto bello, i tifosi mi hanno dimostrato il loro affetto e supporto anche se per questi mesi non ho giocato".
Ceccaroni voleva ridarti la fascia quando sei subentrato, il gesto? Che effetto fa passare dagli stadi di D alla A?
"Quello di Pietro è stato un bellissimo gesto, anche se non si poteva. Fosse stato possibile il cambio gliel'avrei lasciata, per il giocatore che è, per l'uomo e per il gesto che voleva fare. È un ragazzo umilissimo, sono contento che quest'anno la fascia sia sua, si sta alternando con Molinaro. Dalla D alla A sembra passata un'eternità, ma in realtà non è passato così tanto tempo. Credo che alla fine sia in D che poi in C, in B e in A credo nessuno si aspettasse la scalata. C'era però, almeno a livello personale, la sensazione di essere al posto giusto al momento giusto, con un progetto importante per arrivare a traguardi importante. Siamo passati ai pochi spettatori della D allo stadio pieno in A con tanti bambini con le maglie del Venezia, credo che a Venezia fosse davvero dai tempi di Recoba che non ci fosse questa atmosfera, ti fa capire quello che è stato fatto in questi anni, credo sia il senso più profondo di quello che abbiamo fatto. Vedere l'ambiente che cresce intorno è qualcosa di speciale".