Veltroni: "Totti, rappresenta la dimensione poetica del calcio"
L'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport24 per commentare l'assegnazione del "Word Peace Award" all'ex "Codino", Roberto Baggio.
"Io sono copresidente insieme a Gorbaciov di quest´associazione che riunisce le persone che nella loro vita hanno speso tutte se stesse per i diritti civili e i diritti umani. Quest´anno si è pensato a Roberto Baggio perché è una persona con un´intensità interiore molto importante, è un uomo che ha fatto molto per diverse cause. E´ una persona che si è molto impegnata su questo fronte e che ha dimostrato di avere un sistema di valori molto forte. E non è il solo. Anche Francesco Totti ha fatto tantissime cose di cui sono stato testimone senza telecamere né macchine fotografiche, Damiano Tommasi, Fabio Liverani e Tommaso Rocchi che vennero con me a far visita ad un piccolo tifoso della Lazio malato di leucemia. Tutte cose che sono state fatte senza bisogno di pubblicità. Ci sono moltissime iniziative di solidarietà portate avanti da giocatori di Juventus ed Inter, per quanto ne so, e sicuramente di altre squadre. Molti di questi ragazzi sanno di avere il dovere morale di restituire una parte della loro fortuna a chi ne ha avuta di meno. Baggio è buddhista, come tutti sanno, e in quella religiosità ha trovato un equilibrio interiore e un senso di relazione con gli altri che l´ha portato a fare le scelte che poi ha fatto"
A chi è venuto in mente il nome di Baggio per questo premio?
"Quando è comparso questo nome, tutti abbiamo detto di sì. E´ sembrata a tutti una bella scelta, quella di premiare uno dei giocatori di calcio più brillanti della storia recente di questo sport, anche perché lo sport può avere una funzione molto importante nella comunicazione di valori grandi. Baggio, da questo punto di vista, era la persona giusta. E a tutti è sembrato così."
Che significato hanno i 36 anni di Del Piero per uno juventino DOC come lei?
"Ci s´inchina. Del Piero è un'altra persona che ha fatto tanto per i bambini degli ospedali di Torino. E´ un fenomeno del calcio italiano, è ancora oggi in una condizione fisica spettacolare. E´ un ragazzo di grande intelligenza e senso dell´umorismo. E´ tra quei pochi giocatori che non hanno mai cambiato maglia nella loro carriera, è juventino da sempre, come Totti per la Roma e Maldini per il Milan. Sono quei casi rari che mantengono al calcio un po´ quella dimensione poetica che altrimenti un po´ si perde. Per tutti noi Del Piero è stato dell´inizio un meraviglioso spettacolo, e l´idea che la maglia numero 10 della Juventus sia passata da Sivori, a Platini, e poi a Baggio, Zidane e ora a Del Piero, fa sì che quel numero, per tutti i tifosi juventini, sia un numero magico".
Questo Del Piero può contribuire a riportare lo Scudetto a Torino?
"Sarà un campionato interessante, molto equilibrato, condizionato da una quantità spaventosa di incidenti e penso che si debba fare una riflessione su questo. Ci sono rose di 26-27 giocatori che non bastano perché se ne rompono 7-8 per squadra. Sarà comunque un campionato molto equilibrato ed appassionante. Quello che semmai preoccupa è il fatto che questo campionato, appena mette la testa fuori e va in Europa, appare piccolo e non in condizione di reggere la competizione con gli altri. Dai risultati dell´Under 21 a quelli delle Coppe Europee, c´è da riflettere".
Il caso Cassano. Sembra che non ci sia alcuna ipotesi che il Presidente Garrone lo perdoni. Cosa ne pensa?
"Capisco Garrone perché ha avuto un ruolo importante in questa nuova stagione della vita non solo sportiva ma anche personale di Cassano. E quindi capisco che per questo la sua ferita sia particolarmente pesante, però, la virtù del perdono è tra le più belle che si possano esercitare e, nel caso di un ragazzo con una storia così complicata come quella di Cassano, se il Presidente della Sampdoria avesse la generosità di trovare un punto di equilibrio, questo farebbe bene sicuramente alla Sampdoria, a Cassano ma anche a Garrone, perché poi, alla fine, le ferite sanguinano ma poi si scopre che sarebbe stato meglio rimarginarle con un atto di generosità piuttosto che affidarsi ad una determinazione giuridica che difficilmente riesce a disciplinare i rapporti umani".