Svizzera, Manicone: "Sfogo di Conte studiato per tenere alta l'attenzione". AUDIO!

19.08.2020 18:09 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Svizzera, Manicone: "Sfogo di Conte studiato per tenere alta l'attenzione". AUDIO!
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Ospite di TMW Radio, durante Maracanà, l'ex giocatore e attualmente secondo allenatore della Svizzera Antonio Manicone ha parlato dei temi più caldi di giornata:

Un pensiero su questa Inter rinata e su Conte: un vero e proprio trascinatore?
«Con quel famoso sfogo, Conte ha voluto mantenere alta l’attenzione della squadra. A mio avviso è stata proprio studiata l'uscita dopo Bergamo. Inizialmente è andato giù duro con le parole, ma poi si sono visti i miglioramenti sul campo dei suoi giocatori a livello di risultati e prestazioni. Penso che magari aveva paura che la società si accontentasse del secondo posto e lui sappiamo benissimo non è il tipo che si accontenta; probabilmente per questo si è fatto sentire».

Il prossimo anno avrà più certezze l’Inter o la Juventus?
«Secondo me l’Inter ha sicuramente delle certezze. La Juventus ha un tecnico che non ha mai allenato. Bisogna vedere se farà bene perché Pirlo rimane per ora un’incognita. L’Inter sta lavorando bene sul mercato e il merito è di Marotta e Ausilio. Stanno prendendo giocatori validi, vedi Hakimi, che nelle due partite dei gironi contro l’Inter ha fatto faville».

L’esperienza fallimentare di Sarri può essere paragonata a quella di Orrico?
«Orrico arrivò all’Inter cercando di far giocare la squadra a suo modo, con 3 difensori dietro e al tempo era difficile. Sarri alla Juventus è stato accompagnato con la speranza di ritrovare un gioco che secondo la società negli anni era venuto a mancare, anche se alla fine non si è visto. Non scordiamoci però che Sarri con il Chelsea, seppur giocando male, ha vinto comunque un’Europa League».

Schiereresti Eriksen dal primo minuto in finale di Europa League?
«L’Inter sta giocando benissimo ultimamente, per cui riguardo l’inserimento dal primo minuto di Eriksen rispondo: "Squadra che vince non si cambia"».

Con Vidal in più l’Inter avrebbe vinto lo scudetto?
«Quando perdi entrambi gli scontri diretti con la Juventus il campionato diventa difficile da vincere, con o senza Vidal. La squadra è cresciuta tutta, penso a Gagliardini. Vedo ora un'Inter che ha una serenità che prima non aveva».

C’è qualche giocatore della tua Inter che vinse la Coppa Uefa nel '94 che possiamo paragonare a questa Inter?
«Così su due piedi ce ne possono essere tanti che possiamo paragonare, seppur con caratteristiche diverse. Mi viene in mente Barella che può somigliare a Nicola Berti».