Serie A, De Siervo: "Partite in chiaro? Ci stiamo lavorando"

16.06.2020 20:25 di  Alessandro Pau   vedi letture
Serie A, De Siervo: "Partite in chiaro? Ci stiamo lavorando"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

In occasione della conferenza stampa tenuta dalla Serie A alla vigilia della finale di Coppa Italia in programma domani sera allo Stadio Olimpico di Roma tra Napoli e Juventus, l'amministratore delegato del massimo campionato italiano, Luigi De Siervo, ha parlato anche del tema delle partite in chiaro e del protocollo. Ecco uno stralcio delle sue parole: 

La finale andrà su RaiUno, ma il tema delle partite in chiaro è stato risolto?
"È in via di risoluzione. Stiamo cercando di trovare tutti una modalità, c'è questa intenzione nell'aria e le strutture tecniche si sono messe al servizio per trovare una modalità. Posso dire che, laddove sarà possibile, si parlerà di due partite in chiaro: una dovrebbe essere Atalanta-Sassuolo e l'altra potrebbe essere Hellas-Cagliari. La prima sarebbe visibile su TV8, la seconda sulle pagine di YouTube di Dazn. Evidentemente, nell'analisi di fattibilità, il presupposto è che non vi sia pubblicità, né prima né durante né alla fine. Questo perché qualunque altra modalità avrebbe generato un indebito, se volete, slittamento dei fatturati pubblicitari da quelli che sono i broadcaster originali e un diritto che non era stato messo in vendita a queste condizioni. Siamo nell'ambito della legge Melandri, esiste un'intesa generale e stiamo cercando di risolvere i problemi tecnici".

Le due partite in chiaro saranno l'eccezione o la regola?
"È l'eccezione. Ripeto: stiamo parlando di un diritto venduto a cifre importanti a degli operatori che l'hanno pagato dopo un bando articolato. Dobbiamo distaccarci il meno possibile rispetto a quelle regole. È un messaggio importante di attenzione a tutte le persone, perché il calcio avvicina tutti quanti e sta succedendo: speriamo domani di sfondare i 10 milioni. L'interesse del ministro di regalare non soltanto due partite, che simbolicamente rappresentano molto perché non era mai avvenuto ed è un fatto epocale, porta un complesso lavoro di compressione degli embarghi che rappresenta l'esplosione di un diritto venduto nel tentativo di consentire, quantomeno per le prime giornate, di avere già a fine gara gli highlights sulle TV che le hanno acquistate. Si tratta di ampliare un diritto venduto con un bando dove tutti hanno potuto concorrere. È una cosa importante, che completa l'idea generale della ripresa con la Coppa Italia: saremo il primo grande Paese ad assegnare una competizione. Se poi riuscissimo nella prima giornata a dare due gare, ci auguriamo che possa essere confermata anche Atalanta-Sassuolo perché sarebbe un altro omaggio alla città di Bergamo, l'attenzione verso tutti passerebbe attraverso la riproduzione a fine gara degli highlights delle partite, cercheremo di capire se sarà possibile nei prossimi giorni".

La questione quarantena non è superata con l'ok del CTS. Che effetti può avere sulla ripresa del campionato?
"Siete più informati di me, però il consiglio è finito poco fa. Non posso commentare una cosa che non ho letto, se non qualcosa di molto stringato. Non possiamo fare altro che leggere i documenti formali, mi risulta che il CTS abbia comunicato, oggi o ieri, al ministro Speranza quello che è l'intervento di cui avete scritto negli ultimi giorni. Partirei dall'analisi dei testi, mi sembra che la notizia sia che è stato comunicato il verbale del CTS in cui c'era questa importante apertura. Noi non chiediamo un trattamento diverso, ma facciamo notare che, se fosse vero quanto riportato in queste ore, non esiste nessun Paese al mondo, tranne l'Italia, in cui esiste una previsione così stretta rispetto alla quarantena di squadra. Questo potrebbe penalizzare le nostre squadre anche a livello di coppe europee. È una previsione irrazionale, rispetto alle regole che ci sono state imposte. Mi auguro che questo tema, all'interno delle indicazioni del CTS, possa essere superato, perché il rischio che vi sia un caso può sempre avvenire e tutto lo sforzo fatto da un sistema che ha saputo darsi regole più strette rispetto a qualunque altro spettacolo è giusto che venga premiato. Non vogliamo regole diverse, ma oggi il calcio in Italia è svantaggiato rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo".