Presentato "Zemanologia": le parole di Rambaudi, Marchegiani e Di Biagio

29.10.2012 19:54 di  Marco Rossi Mercanti   vedi letture
Presentato "Zemanologia": le parole di Rambaudi, Marchegiani e Di Biagio
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E' stato presentato presso la libreria Koob il nuovo libro dedicato all'allenatore della Roma Zdenek Zeman, intitolato "Zemanologia" scritto da Massimiliano Palombella e Francesca Spaziani Testa. Di seguito, sono riportate le parole di Rambaudi, Marchegiani e Di Biagio, che erano presenti all'evento:

“Zeman ha vinto come allentore a Foggia e a Pescara. E’ un grande allenatore. Era vent’anni avanti vent’anni fa ed ora è ancora avanti agli altri. Ha un’idea fatta di sacrificio e di lavoro. Ha creato tanti giocatori, Verratti per esempio con Di Francesco non giocava, Immobile segnava solo nella partita del mercoledì in allenamento, lo stesso Signori prima di Zeman non era un bomber. Se io oggi giocassi con la Roma farei 20 gol con Totti che mi dà la palla! Diversi giocatori ancora non hanno capito bene come si gioca con Zeman. Al boemo bisogna dare carta bianca. Se la società fa così, si vince come accaduto a Foggia e a Pescara. Zeman è il numero uno, se riuscisse a smussare qualche angolo sarebbe statosferico”, le dichiarazioni di Roberto Rambaudi.

“Zeman ha avuto anche grandi squadre, la mia Lazio lo era, lui aveva messo le basi per vincere ma poi ha vinto un altro. Con il boemo non ho avuto un grande rapporto. Ai miei tempi il preparatore dei portieri praticamente non esisteva, mi allenavo con la squadra. Era una preparazione dura ma dava i frutti, mi sentivo sempre bene. Non è un sergente di ferro, non interferisce nella vita del giocatore, pretende tanto in campo e ti lascia vivere tranquillamente” le parole di Luca Marchegiani.

"Da tecnico delle giovanili dico che il lavoro di Zeman ha formato almeno sei o sette elementi che ora fanno la differenza in maglia azzurra. Il ruolo di centrale di centrocampo è importante, quando giocavo in orizzontale lui si arrabbiava. Tachtsidis è l’unico che, anche sbagliando, tenta di giocare in verticale. Noi litigammo a Brescia e non ci parlammo per un anno. Io urlavo e lui non mi diceva nulla, questo comportamento mi faceva avvelenare perché non mi permetteva di avere un confronto. Zeman ha grande carisma, non parla mai, ma quando parla ti uccide per quanto sa essere pungente. Il problema secondo me sono i troppi giovani in campo. Abbiamo dato un anno a Luis Enrique, non vedo perché non dobbiamo darlo a Zeman. Totti poi gioca come 15 anni fa. Anche prima non attaccava la profondità! Fidatevi, corre più oggi di quando era ragazzino”, ha concluso Gigi Di Biagio.