Perinetti: "Un rinnovo come quello di Zaniolo non può essere semplice". AUDIO!

09.02.2022 21:16 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Perinetti: "Un rinnovo come quello di Zaniolo non può essere semplice". AUDIO!
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Il dirigente sportivo Giorgio Perinetti ha così parlato a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto, partendo dalla vittoria di ieri sera dell'Inter in Coppa Italia: "Non è un caso che ieri Inzaghi si sia schierato con la formazione quasi-tipo, voleva subito dare una risposta forte dopo una sconfitta, non curandosi neanche del confronto di domenica col Napoli. Ho visto un'Inter concreta, la Roma ha avuto giusto qualche momento di pressione".

Come esce l'Inter dal mercato invernale?
"Inzaghi conosce bene la zona Caicedo, alla Lazio gli ha dato tante soddisfazioni: è un giocatore di cui si fida".

Nel calciomercato Lazio c'è stato un cortocircuito?
"Sarri avrebbe sperato in qualche soluzione in più, credo, visto che oggi si utilizzano le cinque sostituzioni. Comunque la Lazio ha un buon organico, la partita col Milan è intrigante perché è difficile fare un pronostico".

Dove andrà Kessié?
"Che non abbia intenzione di rinnovare mi sembra che indichi il fatto che sappia già dove andare. Se rifiuti il Milan e altre destinazioni, sei già sicuro del tuo futuro".

Gli acquisti Renato Sanches e Botman sono fattibili in estate per il Milan?
"Sicuramente le chance rimangono intatte, anzi aumenteranno se si pensa al mercato estivo. Botman è un profilo rilevante, così come Sanches".

Quanto pesa l'infortunio di Zapata per l'Atalanta?
"La beffa è che non possano davvero sostituirlo. L'Atalanta ha soluzioni di gioco importanti, ma Zapata ha forza, fisico, disponibilità a collaborare con la squadra... Molto sfortunati".

La Fiorentina cosa ha subito dall'addio di Vlahovic?
"Più che contraccolpo psicologico, gli manca un giocatore forte, giovane e trascinante. Questa partenza ha un peso tecnico, l'hanno sostituito con due giocatori che hanno caratteristiche diverse, vediamo se potranno aiutare Italiano".

Il Piatek di Genova l'ha più rivisto?
"No. Lui ha bisogno di stare in area e ricevere palloni, è un realizzatore capace, anche sfrontato. Però non aiuta molto la squadra come movimento e partecipazione. Cabral è più completo, invece".

Che giocatore è?
"Le relazioni che ho avuto mi hanno parlato di giocatore di qualità. Per me possono completarsi e far bene, Cabral mi incuriosisce in particolare".

Zakaria è l'elemento che serviva al centrocampo della Juventus?
"Avevano bisogno di un centrocampista così, hanno anticipato il mercato estivo. Ha già dimostrato, per il destino del calcio tra l'altro alla prima partita hanno segnato proprio i due nuovi (lui e Vlahovic, ndr)".

Che pensa ne sarà di Dybala?
"Rinunciare in partenza a un giocatore così non è semplice, così come perdersi, sia per l'una che per l'altra parte. La Juventus però è una società lungimirante, che programma, magari hanno soluzioni già a portata, penso a Zaniolo. Dovranno fare una riflessione".

La Juventus riscatterà Morata?
"Con condizioni differenti, il giocatore può rimanere alla Juventus".

Anche con Simeone non sembra esserci grande feeling...
"Già. Per questo penso che possa rimanere a Torino, non vedo tantissime altre opzioni".

Pinto è stato troppo sincero su Zaniolo?
"Ha risposto con la sincerità negli occhi, ma a volte nel nostro mondo una piccola bugia, o una parola velata e mascherata, può essere d'aiuto a non creare polemiche o preoccupazioni. Un rinnovo del genere non può essere semplice, chiaramente, avrebbe però fatto bene a nascondere un po' di più".

Inesperienza di chi viene da fuori?
"Un po' di quella malizia italiana non guasta".

Se l'aspettava Sabatini a Salerno?
"Chiunque sarebbe stato felice di andare a lavorare lì, sta dimostrando un entusiasmo e un attaccamento al suo lavoro assoluti, è coinvolto e partecipe per fare qualcosa di eclatante come salvare la Salernitana. La piazza è stata scossa dall'entusiasmo dato dalle dichiarazioni del suo nuovo presidente, persona che sta dando molto".

Una parola sul Napoli.
"Fa bene Spalletti a non far uscire certe ambizioni, ha difeso il Napoli da se stesso e dai facili entusiasmi con un capolavoro di diplomazia. Le prestazioni della squadra sono in crescendo, ora che rientra Koulibaly e con Osimhen azzardo nel dire che possano essere la vera anti-Inter".

Hanno sopperito bene alle tante assenze?
"Sono riusciti a creare una coppia affidabile pure senza Koulibaly, hanno le carte in regola per far bene fino alla fine".

Le piace la scelta Blessin per il Genoa?
"Dico che è molto più italiano di quanto si potesse pensare. Avevano Shevchenko che è bravo, ma forse poco adatto a una realtà concreta come quella genoana. Blessin mi pare razionale, col modo di pensare che ha chi deve salvarsi".

Che acquisto è Moro per il Sassuolo?
"L'avevo fatto prendere al Genoa, peccato che quando sono andato via non sia stato riscattato. Ha qualità a livello realizzativo ed è un italiano, speriamo bene visto che siamo un po' carenti lì".

Troppo pesante il salto dalla Serie C alla A?
"Non è che deve arrivare al Sassuolo e spaccare il mondo da solo. L'hanno preso pure per le potenzialità e la prospettiva, è una grande operazione".