Pasqual: "La Roma perderà qualche punto più avanti". AUDIO!
L'ex difensore Manuel Pasqual è intervenuto a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto: “Da marzo in poi ci sono state squadre che si sono esaltate come Sassuolo e Atalanta, mentre ad ora la Juventus è quella che ha espresso meno risultati là davanti. Il Milan mi ha sorpreso, è l'unica squadra che non ha mai perso dopo il lockdown, significa aver creato un grande gruppo di lavoro”.
Theo Hernandez è davvero il miglior terzino del mondo?
“Oddio, ci metterei anche Marcelo del Real Madrid, anche se quest'anno non sta facendo benissimo. Theo però sta scalando verso i vertici grazie alla personalità, corsa e fisicità che ha: sembra davvero padrone del ruolo. Anche perché solitamente chi arriva dall'estero ci mette di più, sicuramente è tra i più forti comunque”.
Questo è il Bennacer che ha conosciuto?
“In Serie B all'Empoli aveva un ruolo totalmente diverso, faceva la mezzala. Anche se fisicamente non è appariscente, è un grande recuperatore di palloni perché non molla mai l'avversario giocando comunque pulito, con pochi falli. E sa pure creare gioco, per le qualità che ha, vedo dei margini di miglioramento”.
Le due milanesi si giocano lo scudetto con sensazioni differenti?
“Il fatto che Milan e Inter siano in gioco può cambiare la routine del campionato italiano, dove c'era solo e soltanto la Juventus in testa alla classifica. Sul lungo andare secondo me invece altre squadre come Sassuolo e Roma perderanno qualche punto”.
Caputo può andare agli Europei?
“Non so perché davanti c'è una concorrenza spietata, anche se i suoi numeri nell'ultimo anno e mezzo sono stati davvero notevoli. Rispetto alla classica vecchia boa riesce a muoversi anche di più e gli auguro di farcela perché è sempre nello spazio giusto. Certo, contro Immobile e Belotti...”.
De Zerbi pronto al salto in una big?
“Una domanda un po' cattiva, non lo so. Ad ora si vede un gran bel gioco...”.
Quanto deve dimostrare di più?
“Se per big valutiamo Juventus e Inter non so, perché lì spesso la questione è sulla gestione dei grandi campioni. Un conto sono sedici giocatori importanti a Sassuolo, un'altra con venticinque profili di prima fascia, che se perdi fallisci. Lo vedrei bene in squadre dove può lavorare con più tranquillità, magari per riportarle in posti europei che hanno perso”.
Cuadrado come lo vede oggi?
“Lui è sempre stato un giocatore di tecnica, rapidità e velocità. Da quando è andato alla Juve ha iniziato a leggere molto meglio le situazioni. Lì, se il modulo cambia e vuoi giocare, devi adattarti e imparare a fare altri ruoli. Alla Fiorentina era molto giovane, non aveva grande esperienza, mentre adesso sta dimostrando di saper fare il quinto a destra di centrocampo, o l'esterno alto e basso in uno schieramento tipo 4-3-3”.
Il Torino ultimo come se lo spiega?
“Sinceramente me li aspettavo a metà classifica. Il problema è che prima di assimilare il gioco di Giampaolo ci vuole tantissimo tempo, e va capito se i giocatori che ha a disposizione siano adatti a lui”.
Gli manca un regista?
“Si ritrova Rincon che è più un incontrista... Leggo di Torreira, che potrebbe essere come Bennacer per il Milan”.
La Fiorentina?
“Spero che il risultato con la Juventus sia iniezione di fiducia ed entusiasmo che sblocchi la situazione viola, pure loro li vedo più forti, potenzialmente da oltre la metà classifica. Le prossime tre partite sono un crocevia importante visto che col cambio di allenatore non ci sono stati ancora dei grandi numeri. Vediamo se sono riusciti a togliere i freni, se riavremo la vera Fiorentina”.
Il Benevento può salvarsi tranquillamente?
“Difficile dare qualcuno per spacciato o per salvo in questo momento storico, sei sempre a rischio di perdere parecchi giocatori causa Covid. Si sono comunque adattati subito alla Serie A: capita spesso di trovare chi ammazza il campionato in B e sale pensando di giocare allo stesso modo. Ma non è così: in Serie B puoi concedere qualcosa agli avversari, in A se lasci mezza occasione prendi due gol. Anche lo Spezia comunque mi sta sorprendendo: l'organico non è fortissimo ma Italiano li sta mettendo bene in campo. Vedo una bagarre importante per non retrocedere”.
Perché Zajc non ha mantenuto gli standard visti a Empoli in Serie B?
“Il suo è un ruolo particolare, un trequartista ma non una mezzala. Difficile trovargli un posto in una squadra come il Genoa che è destinata al 3-5-2. Però è uno di grande corsa, non è il trequartista che aspetta il pallone da fermo nell'arco di 20 metri. Lui sì che potrebbe essere ideale per Giampaolo: avrebbe chi si muove tra le linee in un 4-3-1-2. Ancora non ha fatto il salto di qualità, ma in generale vale per tutto il Genoa”.
Quale la destinazione ideale per il Papu Gomez?
“All'Atalanta e non in altre squadre. Mi dispiace si sia rotto il matrimonio... Leggo di Inter, ma lì non saprei davvero dove metterlo. Nell'Atalanta il sistema di gioco prevede che tutti si muovano, mentre in uno come quello di Conte molto schematizzato rischi di perderlo. Neanche al Milan saprei dove inserirlo...”.
Dietro Ibra?
“Eh, ma devi togliere Calhanoglu. Se dici che lo prendi per far rifiatare ok, ma personalmente in squadre di prima fascia non gli troverei una collocazione al posto di altri”.
A chi farebbe comodo Milik?
“Dipende dalla sua mentalità, se accetta di rimettersi in gioco o se vuole approdare in una grande squadra. Penso alla Fiorentina che ha sofferto all'inizio l'assenza di un bomber sicuro, vivendo più che altro delle illuminazioni di Ribery. Sì, Vlahovic ha segnato tre gol nelle ultime, ma due su rigore. Se non sbaglio poi Milik al Napoli guadagna 5 milioni l'anno, e va capito quale società possa dargli certi soldi. Per questo, credo, la pista estera e della Premier sia più facile”.
Un pensiero su Gattuso?
“Trasparente. Nel calcio di oggi avere uno che dice tutto in faccia è la cosa più giusta, anche a costo di buttar giù qualche boccone amaro. Mi dispiace che ancora non abbia chiuso l'accordo per rinnovare il suo contratto, dato che è una piazza che spesso vive l'imponderabile a un metro dal traguardo. Ero il primo a non sapere come mettere in campo tutti quegli attaccanti, lui ci è riuscito dando comunque equilibrio”.
Lei segue l'Italia Under 21: sta cambiando qualcosa in Serie A?
“La squadra è buona e mi auguro che negli Europei tra marzo e, si spera, fine giugno vadano più avanti possibile. Il mio dubbio e la preoccupazione che ho è sul sistema calcio, ma mi auguro che le società italiane continuino a investire sui giovani”.