Paolillo: "Per questa stagione avrei evitato la disputa della Nations League". AUDIO!

25.08.2020 02:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Paolillo: "Per questa stagione avrei evitato la disputa della Nations League". AUDIO!
Vocegiallorossa.it
© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Ernesto Paolillo, ex dirigente dell'Inter, si è collegato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto:

Le parole di Conte post Siviglia-Inter?
"Come prima cosa mi chiedo perché tutti i problemi siano venuti a galla. Nelle grandi aziende succedono sempre, ma vanno risolti all'interno anche perché si rischia di far apparire questa stagione dell'Inter peggiore di come non sia stata in realtà".

Come avrebbe reagito lei di fronte a un'uscita del genere?
"Mi ci sono trovato: dopo Inter-Liverpool, a febbraio (2008, ndr), ci fu un'uscita infelice da parte dell'allenatore (Mancini, ndr) e decidemmo di prendere le distanze a fine stagione".

Come si sta comportando il club?
"La società si sta comportando benissimo: non si legge nessun commento da parte di nessuno, né il presidente né Marotta né gli altri dirigenti. Questo è quello che devono fare, e sono molto bravi".

Sembra una partita tra Ausilio e Conte, no?
"Bisognerebbe sapere cosa sia successo davvero, la ragione del contendere. A questo punto le cose devono saperle il presidente e Marotta: saranno loro due a dover prendere la decisione. Confido che troveranno la giusta soluzione".

Queste uscite diventano un limite per Conte?
"Per un manager sì, perché ci sono troppi precedenti caratteriali. A quel punto ti serve prendere le giuste precauzioni, pure contrattuali... Questo non è bello e mi dispiace perché stimo tantissimo Conte, e già in tempi non sospetti, non lo nascondo, mi sarebbe piaciuto già vederlo all'Inter. Era prima della Juve".

Piaciuto il format della fase finale delle coppe europee?
"Sicuramente è tutto più adrenalinico ed entusiasmante, c'è meno tattica perché ci si gioca tutto in quei 90'. E infatti abbiamo avuto sempre valanghe di gol... Però questi tornei servono anche a far cassa, e giocando andata e ritorno si fanno più incassi per tutti".

Il tema degli stadi deve essere più centrale?
"Parliamoci chiaramente: gli stadi di proprietà fanno stare bene i bilanci societari. L'esempio lampante è la Juventus. Se poi a gestire gli stadi ci sono manager bravi che lo fanno vivere sette giorni su sette, l'incasso della partita diventa solo una minima parte. L'aumento di ricavi permetterebbe alle squadre di divenire più competitive anche sulla parte sportiva: le squadre devono andare alla ricerca dello stadio di proprietà. Con altrettanta tristezza devo dire che la burocrazia italiana è folle: il tempo che corre da quando si decide di investire alla costruzione è troppo, troppo lungo. Una cosa folle ed anti-economica".

La Nations League non poteva essere sacrificata?
"Personalmente sono d'accordissimo, quest'anno avrei evitato di farla, visto l'accumulo di fatica, il dispendio di energie e la possibilità di infettarsi. Qui è prevalso lo stesso ragionamento dietro all'apertura delle discoteche ed altri eventi. Si guarda l'incasso ma avrei rinunciato".

Se dovesse toccare il Fair Play Finanziario, oggi, dove lo farebbe?
"Un nuovo investimento, ed investitore, deve essere premiato anche perché può creare un volano e un ricambio nel mondo imprenditoriale calcistico. Altrimenti avremo davanti sempre la stessa mentalità e investitori che si accontentano di raccogliere i diritti televisivi".

Come si svilupperà l'iter per lo stadio di Milano?
"In linea teorica servirebbero due stadi, ma in linea pratica... Pensate quanti abitanti ha Milano, pensate che potrebbero riempire questi due stadi utilizzandoli sette giorni su sette? Sarebbero un lusso che Milano non potrebbe permettersi: cominciamo con l'averne uno che possa essere bello e valido. Se una delle due società poi intravede possibilità di investire alternativamente, in un secondo tempo magari potrai pensare a due stadi. Milano però non è Londra: temo che due stadi fatichino a sopravvivere".

Lei è stato anche presidente dello Spezia. Felice per la promozione?
"Sì, quindici anni fa eravamo in Coppa Italia vincendo contro il Frosinone esattamente nello stesso modo, fuori casa. La storia si è ripetuta per un altro evento come la promozione in Serie A".