On This Day: "Oronzo Pugliese, l'anti-Mago"

05.04.2015 11:40 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: asroma.it
On This Day: "Oronzo Pugliese, l'anti-Mago"
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

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“Oronzo Pugliese, l’anti-Mago”

5 aprile 1906 – Turi (Bari)
Nasce Oronzo Pugliese

A Turi, dov’era nato nel 1906, pare non ci fosse neanche un campo di calcio. Più che un ostacolo, quella per Oronzo Pugliese fu un’indicazione chiara che si trasformerà in una costante di vita: fare le valigie e partire, dalla sua Puglia verso la prossima meta. Un'altra squadra da mettere in campo, un altro gradino da salire. Uno dopo l'altro, in arrampicata sullo Stivale, dal Leonzio alle panchine nobili della Serie A: Roma, Bologna, Fiorentina. Dai campetti spelacchiati del dopoguerra, dove i premi partita erano cassette di arance, alle tre batoste inflitte alla Grande Inter di Helenio Herrera con tre squadre diverse, ovvero Foggia, Roma e Bari. Tre vittorie - leggendaria soprattutto quella con i Satanelli foggiani - che gli valsero il soprannome di 'Mago di Turi'. Un'etichetta ironica, ma fino ad un certo punto. Perché Pugliese era un allenatore capace, con i piedi ben piantati a terra e una grande capacità di gestire i rapporti umani con i suoi 'picciotti': ovvero i calciatori. Come spesso accade, il suo buonumore contagioso, la sua gestualità e certi metodi essenziali ne offuscarono le doti di allenatore riducendolo troppo spesso ad un istrione prestato al calcio. I suoi ex calciatori lo hanno sempre ritratto come un gestore, un allenatore vecchia maniera, di quelli che alla lavagna preferiscono altro. Nei tre anni che trascorre a Roma, dal 1965 al 1968, gli aneddoti sono innumerevoli. Arriva in giallorosso dopo avere trascinato il Foggia dalla Serie C alla Serie A, dove scrive una pagina di storia del club pugliese battendo l'Inter campione di tutto in uno Zaccheria incandescente. Si ripeterà anche a Roma, nella quarta giornata del suo primo campionato alla guida dei giallorossi. Dopo il pesante 4-1 incassato in Coppa delle Fiere in casa del Chelsea, nel giro di quattro giorni Pugliese riesce a ricaricare la squadra vincendo 2-0 con l'unico gol da romanista del peruviano Victor Benitez e il raddoppio di Paolo Barison. Al timone di una squadra costretta ad affrontare la dura transizione del dopo-Manfredini - il primo romanista a tornare in doppia cifra in campionato sarà Giuliano Taccola nella stagione 1967/1968 - Pugliese festeggia il suo secondo successo su Herrera ben prima del triplice fischio finale: a partita in corso, il 'Mago di Turi' si alza dalla panchina facendo da direttore d’orchestra per un Olimpico in delirio, che da quel giorno lo elegge a beniamino. Arcinota la sua parsimonia. Alla vigilia di un match in trasferta offrì una serata al cinema a tutta la squadra, salvo poi fare dietrofront al botteghino: “Siamo la Roma, la squadra di calcio. Paghiamo la metà? No?! Ragazzi, tutti a prendere un gelato!”. Famosi, pure, i suoi problemi di comunicazione con gli stranieri. “Non ci comprendiamo tra noi italiani, figuriamoci con gli altri…”, disse ridendo di gusto. “Con Pugliese andavo d’accordo”, raccontò Joaquim Peirò, “ma non sempre riuscivo a capirlo quando parlava. E io l’italiano l’avevo imparato bene!”.