On This Day: "Il sorpasso"

31.05.2015 10:19 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: asroma.it
On This Day: "Il sorpasso"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Continua la rubrica di asroma.it On This Day, che ripercorre quotidianamente un evento della storia della Roma legato al giorno corrente. Ecco l'articolo di oggi:

“Il sorpasso”



31 maggio 1942, Roma – Stadio Nazionale
Roma-Ambrosiana 6-0
Serie A, tredicesima giornata del girone di ritorno

A complicare le cose ci si mise il derby, piazzato alla quartultima giornata e pareggiato 1-1. La paura di non farcela durò sette giorni e cinque minuti. Dall'1-1 con la Lazio del 24 maggio 1942 alla vittoria a valanga sull'Inter, un 6-0 con tre gol per tempo che il 31 maggio riportò la Roma sola in testa al campionato. Un primato che divenne Scudetto - il primo per la Roma e per il calcio del centro-Sud - con due successi nelle ultime due giornate: 2-0 a Livorno e 2-0 allo Stadio Nazionale contro il Modena. Una fetta significativa di quel tricolore la Roma se lo cucì sulle maglie nell'ultima domenica di maggio, che vide il Torino perdere 3-1 a Venezia e la squadra di Alfred Schaffer passeggiare contro un'Inter (allora Ambrosiana) dispersa nella zona grigia della classifica. La Roma fece il proprio dovere immediatamente: Miguel Angel Pantò si accentra dalla fascia e di testa, al 5', realizza l'1-0 su uno spiovente di Renato Cappellini. Nello stesso minuto, a Venezia, il Torino va in vantaggio con Petron. Passano tre minuti e arriva il raddoppio di Amedeo Amadei su assist di Ermes Borsetti, che alla mezzora approfitta di uno scontro tra il portiere interista Franzosi e il centromediano Milani portando il punteggio sul 3-0. Mentre nella Capitale il conto si chiude, in Laguna la partita torna in equilibrio per poi rovesciarsi. Il Venezia – che alla fine della stagione precedente aveva negato la prima Coppa Italia alla Roma battendola in una doppia finale - pareggia al 37’ con Pernigo su rigore, poi al 50' arriva il raddoppio veneto di Begnini. Avanti su due tavoli, in campo sull'Ambrosiana e in classifica sul Toro, la Roma non si siede. Anzi, insiste. Borsetti al 59' la butta dentro di testa su cross di Pantò, che all'82' - sette minuti dopo il terzo gol del Venezia, ancora con Pernigo - segna il quinto gol. A cinque minuti dalla fine arriva il sesto ed ultimo gol, un tap-in di Aristide Coscia su una parata difettosa di Franzosi. L'arbitro Ciamberlini fischia la fine decretando il sorpasso giallorosso. Due settimane più tardi, il 14 giugno 1942, sarà ancora la giacchetta nera genovese a dichiarare finito il primo dei tre campionati più belli nella storia romanista.