Maldive, Moriero: "Alla Roma ho indossato la 7 di Bruno Conti. Fu una grande responsabilità, ma me la sono cavata"
Francesco Moriero, CT della Maldive, ha parlato nel corso di un'intervista a GoalCar. Ecco uno stralcio delle sue parole:
Il passaggio alla Roma?
"Già il primo anno di Serie B fui premiato come miglior giocatore e fui convocato con l'Under 21 con Mancini, Vialli. Non pensavo proprio di andare via da Lecce, volevo diventare una bandiera. Mazzone andò a Cagliari e mi volle lì. E quindi cambiai casacca. Mi presero per 5,5 miliardi, una cifra non da poco. Arrivammo a una storica qualificazione in Coppa UEFA, con tanti ragazzi di talento. Poi Mazzone mi volle anche a Roma, prima però mi disse di fare esperienza con il Cagliari. Ma come rifiutai Zeman e il Foggia prima di Cagliari, il mister boemo mi volle alla Lazio. Me lo disse Cellino ma ancora una volta dissi no per dire sì a Mazzone. Anche se avevano già chiuso con la Lazio. Mi pagarono 10 miliardi e a Roma mi diedero la maglia 7 di Conti, una responsabilità pesante. Ma me la sono cavata".
Ha vissuto la nascita calcistica di Totti con la Roma.
"Me la ricordo ancora quella partita. C'era questo ragazzino in ritiro, che era un talento assoluto, aveva esordito già con Boskov. Il mister lo fece esordire in casa col Foggia e fece gol. Da lì è partito. Ho avuto un rapporto fantastico con lui, me lo aveva anche chiesto Mazzone di stargli vicino. Per me Francesco, visto il calcio di oggi, poteva ancora continuare. la differenza tra un calciatore normale e uno come lui è che riesce a vedere le cose prima. Ci fu un anno con Bianchi che doveva andare in prestito ma in un'amichevole con l'Ajax fece un grande gol e cambiò la sua storia. Tutti gli dicevamo di rimanere e alla fine rimase".
Poi l'esperienza all'Inter.
"È stata un'altra grande storia. Andai via dalla Roma da svincolato, non trovai l'accordo. Dall'Inghilterra vennero Manchester, Derby County e un altro club, poi però arrivò la chiamata dal Milan. Dovevo firmare il contratto con il Derby, non mi presentai e firmai con il Milan, ma dopo 20 giorni mi chiama Mazzola e mi ha detto che c'era l'opportunità di andare all'Inter. Io ero in vacanza e gli dissi di si, anche perché sapevo che doveva arrivare Ronaldo. E firmai con loro. In quel mese uscì la copertina delle presentazioni delle squadre ed ero sia in quella del Milan che dell'Inter".