Luca Pancalli: “La solidarietà è un principio fondamentale della vita di ognuno di noi”

22.11.2023 03:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Luca Pancalli: “La solidarietà è un principio fondamentale della vita di ognuno di noi”
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Luca Pancalli, ex pentatleta e nuotatore vincitore di otto ori alle Olimpiadi, oggi Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport  per parlare dell’evento di presentazione della Nazionale Italiana Medici, tenutosi alla Sapienza. Queste le sue parole:

Come è nata questa iniziativa?
«Devo dire la verità: siamo stati coinvolti, è un’iniziativa che nasce totalmente in seno ai medici. L’obiettivo è condividere un percorso che loro hanno a cuore, e io come Presidente del Comitato Paralimpico non potevo assolutamente sottrarmi. Al Rettorato della Sapienza c’era anche Marco Tardelli, Campione del Mondo e nostro grande amico».

Quanto è importante il concetto di solidarietà nella vita di tutti noi?
«Credo che sia fondamentale, di solidarietà ce ne è sempre bisogno. Esprimere di solidarietà non è solo occuparsi di chi è più fragile, nel momento in cui esprimiamo solidarietà stiamo facendo anche un atto positivo nella vita di tutti noi. Investire negli aspetti del sociale significa investire su un Paese migliore, più solidale, più civili ed equo per tutti».

Perché è importante la nascita di questa Nazionale?
«Non credo che la nascita di così tante Nazionali sia dovuta a motivi di visibilità, ma ancorché fosse c’è comunque il concetto di solidarietà di fondo. Vengono valorizzati ancora una volta non solo i valori del calcio ma dello sport in generale, che è uno straordinario strumento di inclusione, integrazione, comunicazione e partecipazione. Non vedo l’aspetto negativo di qualcuno che cerca visibilità, parliamoci chiaro: non tutti conoscono la storia di tutte queste Nazionali, quello che passa è che ognuno vuole fare la propria parte».

Come si spiega il disinteresse verso la Nazionale Italiana?
«Probabilmente ha influito anche l’assenza dai Mondiali che abbiamo dovuto purtroppo vivere negli ultimi anni, sono delusioni cocenti che poi uno si porta appresso. Non credo però sia giustificato perdere l’amore per la Nazionale quando questa subisca delle sconfitte. Io sto vedendo, ora come ora, una Nazionale ritrovata quindi non giustifico l’allontanarsi. Se uno ama lo sport è proprio nei momenti più difficile che uno dovrebbe sostenere la propria squadra, soprattutto se si tratta della squadra di tutti gli italiani».

Quanta amarezza c’è in vista di Parigi 2024?
«C’è l’amarezza di non aver potuto giocare una partita che era assolutamente giocabile, l’amarezza di non aver compreso che era una sfida importante. C’è sempre qualcosa che non va nello spirito organizzativo di Roma, ma non è per la paura di affrontare gli esami che questi non vanno affrontati».