Iorio: "Il progetto della Roma mi piace ma il 4-3-3 è da rivedere: qualcuno gioca fuori ruolo"
Maurizio Iorio, 41 presenze e 6 reti tra le stagioni 82/83 (quando la Roma si laureò campione d'Italia) e 84/85 con la casacca giallorossa, è intervenuto a Rete Sport per esprimere il suo parere sul nuovo corso della squadra allenata da Luis Enrique: "Il progetto della Roma mi piace, ci sono giocatori di prospettiva con ampi margini di miglioramento, tuttavia la situazione del 4-3-3 voluta da Luis Enrique è paradossale: Osvaldo non ha le caratteristiche dell'esterno di ruolo. La differenza del progetto Roma rispetto a quello dell'Inter è che i giocatori nuovi della Roma sono talenti di prospettiva, giovani e con ampi margini di miglioramento. Facendo un parallelo con la Roma di Liedholm, noi giocavamo con due esterni come Conti e il sottoscritto e la prima punta Pruzzo. I compiti erano definiti, non c'erano giocatori fuori ruolo e sottolineo la velocità e l'importanza di Sebino Nela nel nostro gioco. La sua velocità e il suo gioco faceva la differenza. Roma e Inter hanno avuto difficoltà, forse prevedibili, per il cambio di allenatore. Luis Enrique avrà bisogno di tempo; l'Inter vive ancora gli strascici di Mourinho, uno spogliatoio che ha chiuso la porta a Benitez, il quale non ha avuto il supporto della società. Non credo che questi giocatori siano adatti al gioco di Gasperini, in particolare gli esterni non sono adatti alla difesa a 3. La coesione di uno spogliatoio fa la differenza in una squadra, Gasperini deve essere bravo ad adattare i giocatori ai suoi schemi. Non lo ha fatto all'inizio, lo fa ora anche dopo una imposizione del Presidente.
Con una società come l'Inter alle spalle è incomprensibile una campagna acquisti di buoni, ottimi giocatori ma inadatti al modulo del nuovo allenatore". Sulla finale di Coppa Uefa tra la Roma e l'Inter del 1991: "Quando non sei protagonista non senti davvero tua una vittoria. Lo scudetto della Roma è stata la mia vittoria, non certo la finale di Coppa Uefa dell'Inter. Andare a fine gara sotto la Curva Sud a salutare i miei ex tifosi, credo sia stato doveroso per me. Dopo una delusione del genere, un'altra finale persa nel proprio stadio, ricordo l'entusiasmo dei tifosi della Roma all'addio di Bruno Conti, pochi giorni dopo. Non ci sono paragoni. Pronostico? Roma ed Inter partono alla pari, devono entrambe crescere nel gioco e cercare di tirare verso la porta. Ho visto nelle due squadre uno sterile possesso palla e pochissime conclusioni".