Intervista di qualche giorno fa ad Al Qaddumi: "Avrò gli stessi poteri di Pallotta"

15.03.2013 12:00 di  Adriano Mazzone   vedi letture
Fonte: Centro suono Sport, "Te la do io Tokyo"
Intervista di qualche giorno fa ad Al Qaddumi: "Avrò gli stessi poteri di Pallotta"
© foto di Gino Mancini

Durante la trasmissione di Centro Suono Sport, "Te la do io Tokyo", è andata in onda questa mattina un'intervista realizzata allo sceicco Al Qaddumi qualche giorno fa. Queste le parole del giordano: "Io i soldi ce li ho ho un Fondo arabo dietro, di cui però non voglio dire il nome. Ma secondo voi gli americani sono così scemi da fare un accordo preliminare con un poveraccio?"

Certo è che si presenta male con Padovano e Moncalvo.
"Moncalvo non è più il direttore de La Padania. Padovano me lo ha presentato un dottore. Mi aveva detto che aveva problemi giudiziari e quando ho visto cosa mi sono spaventato. Poi ci sono diventato amico, ho conosciuto la sua famiglia. Ho capito che è un bravo ragazzo. Gli ho detto che doveva prima risolvere i suoi problemi e poi lo avrei fatto entrare nella Roma".

Se lei entra nella Roma che poteri avrà?
"Pallotta vuole fare il presidente perché gli piace farlo. Io farò il presidente qua a Roma. Avremo gli stessi poteri".



E adesso che succede?
“Non vado in Svizzera, spero che si possa chiudere. Il mio patrimonio? Né 2 miliardi né 9 miliardi di dollari. Io sono in possesso dei fondi ereditati dalla mia famiglia già da un anno: lavoro in partnership con la mia famiglia, dietro c’è un fondo.
Sul progetto della cittadella industriale in Arabia Saudita è vero: in questa ottica era nato l’affare della società Acqua Marcia, era estremamente completa con infrastrutture. Poi, per fortuna, siamo andati a vedere più a fondo che qualcosa non andava.  Il fatto dell’orologio costosissimo regalatomi è da sfatare: è stato un mio socio a regalarmelo, non quelli dell’Acqua Marcia. Loro c’erano, hanno mangiato e bevuto ma senza niente di più. I miei consulenti mi hanno detto di lasciar perdere questo affare perché sarebbe andata male come società: Caltagirone non l’ho mai visto da solo, sempre negli uffici di Acqua Marcia. E non mi hanno mai regalato un accendino d’oro”.

Perché la prima volta che ha provato a farlo la Roma ha detto no e adesso invece ha firmato un preliminare?
“Prima non c’era la possibilità di entrare, adesso forse la società è in difficoltà. C’è da dire che Pallotta di soldi ne ha, sta anche su Forbes. Io sulla rivista? Non è detto. Del resto gente come il principe dell’Arabia Saudita e Al Mansour non sono nella lista eppure credo che qualche soldo ce l’abbiano. Rolex d’oro e Ferrari? Non mi piacciono, non li avrò mai”.

Perché adesso tutto questo scetticismo?
“Non credo che Pallotta e gli americani siano stupidi: secondo voi vanno a fare affari con delle persone che non hanno soldi? Io speravo che l’accordo preliminare avvenisse in segreto, lavorando sotto traccia per poi arrivare a ridosso del derby di aprile, quando Pallotta sarebbe tornato a Roma, per fare una conferenza stampa ed annunciare a tutti l’accordo.”