Giorgio Sandri: "La sentenza mi ha ridato un po' di vita"
Giorgio Sandri è intervenuto oggi nella trasmissione “Lazio Patria Nostra” di Radio Manà Manà fm 89,300.
Sulla sentenza di 2°grado del processo per l’uccisione del figlio Gabriele: “La sentenza mi ha ridato un po’ di vita. Nella sentenza di 1° grado si era nascosto quello che l’assassino di mio figlio aveva compiuto. E’ stata ristabilita la verità, per questo ho detto di essere fiero di essere italiano. Si è cercato di far passare Gabriele per quello che non era, si era parlato di risse, di pietre in tasca, in realtà non ci fu nessun contatto fisico, questo procedimento aperto contro gli amici di Gabriele è stato archiviato e nessuno ha detto nulla”.
Sulla targa a Badia al Pino: “Una targa per ricordare ciò che è avvenuto l’11 novembre è importante per tutti, perché questo non accada più. Abbiamo raccolto 25.000 firme di cittadini indignati, cittadini di tutte le età, non solo ragazzi. Tutte le richieste che dovevamo fare le abbiamo inoltrate, stiamo aspettando solo l’ok, non vorremmo fare mai nulla che non sia legale. Speriamo che chi di dovere si ricordi che ci sono 25 mila persone che desiderano questo”.
Sulla fondazione: “Il riconoscimento giuridico è arrivato solo 1 mese e mezzo fa. Molto tempo è stato speso per questo. Il 27 gennaio ci sarà il primo consiglio di amministrazione, le iniziative in cantiere sono diverse, l’importante è che si possa partire”.
Riguardo l’atteggiamento della Società: “Se Lotito facesse una dichiarazione dicendo pubblicamente che ha sbagliato perché magari è stato mal consigliato, a me farebbe piacere e credo farebbe piacere a tutti i tifosi. Se poi per orgoglio pensa di rimanere in silenzio va bene lo stesso. Comunque un segnale è stato dato dal fatto che io sia stato invitato a Formello da Stefano De Martino, ho pensato di andare perché non voglio essere scortese e perché la Lazio è la squadra di Gabriele e anche la mia. Non c’è stata possibilità di confrontarsi con il Presidente. Comunque spero sia stato un segnale di apertura”.
Sull’assenza di Lotito al funerale di Gabriele: “Questa vicenda per quanto mi riguarda è una delle più dolorose, io sono laziale da sempre. Gabriele non ha perso la vita per la Lazio ma stava comunque andando in trasferta a vedere la sua squadra. Questa assenza mi ha fatto molto male, ha ferito anche mio figlio Cristiano. Ci saremmo aspettati più calore, la Lazio per me era una seconda casa”.
Sulla visita del Presidente Lotito al suo negozio dopo un anno circa: “Il presidente stava partecipando alla trasmissione di Gianni Elsner, che si trovava a 30 metri dal mio negozio”.
Alla domanda se pensa di essere stato usato in quel periodo in cui Lotito era al minimo storico di popolarità, Giorgio Sandri ha risposto: “Non voglio pensare di essere stato usato. Lotito era lì vicino e su pressante invito dei tifosi che chiamavano in radio ha deciso di passare. Dopo quell’incontro, in cui ha parlato di tutto meno della vicenda di Gabriele, io non ho più visto né sentito nessuno della Lazio. In questi 3 anni una parte del mio cuore si è spezzata perché la Lazio è sempre stata una parte importante della mia vita, ma la società mi ha deluso. Ho avuto più vicino la Roma, per non parlare poi dell’Inter, ed anche del Parma. E questo credo che dica tutto”.
“E’ previsto un tour per poter ringraziare tutti i tifosi d’Italia, partirò dai tifosi della Roma, Inter che sono stati davvero eccezionali, e poi girerò l’Italia, voglio ringraziarli ad uno ad uno. Voglio dire a tutti quanti che li porto nel cuore”.