Flachi: "Allenatori come Mourinho mi sono sempre piaciuti". AUDIO!
Il 13 febbraio scorso Francesco Flachi è tornato in campo nel campionato di Eccellenza con il suo Signa. Dal 2009, quando è risultato positivo a un test antidoping (cocaina) per la seconda volta in pochi anni, non poteva nemmeno entrare in uno stadio. Si è preso una rivincita enorme a 46 anni e ne ha parlato in diretta a TMW Radio, durante Maracanà.
Che sensazione ha addosso a giorni di distanza?
"Non ne potevo più (ride, ndr). Ci speravo ma non me lo aspettavo. Ricevo tanti messaggi ancora oggi, sono davvero felice. Ora cercheremo di concludere nel modo migliore il campionato. È stato un mese particolare per me e per la squadra, che non era abituata alle telecamere. Spero di avergli regalato una gioia, perché è venuta tanta gente e spero venga anche in futuro. Ho pensato a quello che ho passato a livello di persona e famiglia, ma sono andato avanti. In una giornata mi hanno fatto cancellare tante delusioni. È stata una bellissima giornata. Ringrazio i tifosi di tante squadre, da Fiorentina e Sampdoria ma non solo. La colpa per quanto successo è stata mia comunque, mi sono creato io i problemi. Sono passati 12 anni da quel momento, ma ho avuto vicino la famiglia. All'inizio ci restavo male su tante critiche piovutemi addosso, anche sui social. So di non essere stato un esempio ma vado avanti per la mia vita ora. Alle volte la gente è veramente cattiva, ma ormai ci siamo abituati a queste cose e continuerò ad andare avanti a testa alta. Sono stato 12 anni fermo, a volte mi chiedo chi me lo fa fare di tornare a giocare, sono impegnativi gli allenamenti, ma dà grande soddisfazione. Mi hanno fatto riassaporare quello che avevo buttato via, la passione per il calcio. Il calcio è una vera emozione, ancora oggi. Domenica ho rivisto tanti amici, questa è la cosa più bella. Ho ricevuto più amicizia ora che in passato. E poi che bello vedere mio padre che si è commosso, anche perché non è uno che esterna molto. Di sicuro lo avevo deluso per quello che avevo fatto, ma l'ho riconquistato ricreandomi in questi 12 anni, rimboccandomi le maniche".
Cosa l'ha portata a quella situazione?
"Sono stato invischiato in una situazione di scommesse in cui non c'entravo niente. Sono stato squalificato per due mesi e non so neanche per cosa. Squalificarono solo me quando c'erano altri che avevano fatto ben di peggio. Caddi in depressione, poi ho fatto una cavolata ed è andata come è andata. Ma dico che ci sono altri modi per reagire. Ho sbagliato e ho pagato".
Come finisce la Serie A?
"Credo che la spunti l'Inter, ma occhio anche a Napoli e Milan. Con la vittoria nel derby si è rimesso in carreggiata il Milan, ha qualità importanti. Il Napoli è stato sfortunato con tutti gli infortuni ma ha un allenatore d'esperienza".
Con chi le piacerebbe giocare oggi?
"Con Ibra. C'ho giocato contro ma uno come lui può darti tanto ancora adesso".
Che allenatori le piacciono?
"A me sono sempre piaciuti allenatori come Mourinho. Mi dispiace non stia facendo bene adesso. Poi anche Sarri, ma anche chi è davanti ora. Ruberei davvero un po' da tutti. E poi Novellino. Ha fatto tanti chilometri solo per vedermi, questo vuol dire tanto per me".
Ricorda ancora qualche momento particolare della sua carriera?
"Mi sarebbe piaciuto piacere cosa avrei fatto negli ultimi 4-5 anni se non avessi fatto quelle cavolate. In campo ero istintivo come fuori. Come sbagliavo un passaggio in campo, ho sbagliato nella vita ma, come sempre, si va avanti".