Di Gennaro: "Pellegrini aiutato dal modulo e dalla mentalità di Mourinho". AUDIO!

08.10.2021 00:01 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Di Gennaro: "Pellegrini aiutato dal modulo e dalla mentalità di Mourinho". AUDIO!
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

L'ex centrocampista Antonio Di Gennaro, oggi commentatore tv (ieri sera in Rai per Italia-Spagna) e opinionista di TMW Radio, è intervenuto in diretta nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Si comincia dal ko degli Azzurri: "La sconfitta a volte può anche servire, dipende come verrà presa. Sul piano di palleggio e intensità si è vista una Spagna molto forte, anche se la partita l'ha vinta per episodi. Loro il finto nove lo fanno da vent'anni, noi abbiamo ancora qualcosa da imparare...".

La Spagna ha meritato?
"Luis Enrique prima di ieri era nell'occhio del ciclone, ma la Spagna ha fatto il calcio che lui vuole. Abbiamo incontrato una squadra che ha sfruttato bene certe circostanze. Sul 2-0 non c'è più stata partita... Va accettato, dopo tre anni di vittorie e divertimento. Lo spirito è rimasto quello di sempre".

Ieri bene Chiesa.
"L'evoluzione di Chiesa è iniziata a metà dello scorso campionato, sfociata in un Europeo devastante: ora è un giocatore che sa fare tutti i ruoli dell'attacco. Come punta può giocare semmai più di ripartenza, ma come giocatore è al top".

Pellegrini?
"Anche lui è un polivalente ed è aiutato dal modulo e dalla mentalità che Mourinho ha dato alla Roma. Ormai è capitano, ha rinnovato: è in un momento importante. Fa parte del gruppo azzurro, da qui al Mondiale è nella rosa. Ci sono le premesse perché questa squadra si migliori e torni ai suoi livelli, ora ci saranno Francia o Belgio, due squadre forti come quelle che si invocavano prima dell'Europeo".

Cosa le ha fatto più male ieri?
"Più di tutto i fischi all'inno spagnolo. Bravi i giocatori a provare a spegnerli... Su Donnarumma dico che erano fischi senza senso, non giocava il Milan o il PSG, era con la Nazionale. Ognuno ha scelto la sua strada, meglio l'indifferenza. Va capito com'è stata gestita la trattativa per il suo rinnovo da 3-4 anni... Il Milan poi ha preso un grande portiere al suo posto".

Che ne pensa del rinnovo di Vlahovic?
"A vent'anni si deve pensare a giocare al pallone... Io e il mio amico Luciano Bruni portavamo i palloni agli allenamenti, non lo dico per essere patetico ma per spiegare che è un altro calcio. Poi però si bacia la maglia, si parla di Firenze... Bisognerebbe evitarle certe cose perché ci si rimane male. Dovesse tornare a Firenze poi penso neanche lo fischierebbero, indifferenza. Almeno la penso così".

Impossibile ricucire?
"Un giocatore, se vuole, rimane. Qual è il problema? Non ha mica pistola o coltello puntati, se dici che Firenze ti ha adottato ora devi rimangiarti tutto. Il giudizio diventa negativo".

Ora che fare?
"Non vorrei essere nei panni di Italiano. Ho letto di tenerlo in tribuna ma l'unico che rimane da attaccante è Kokorin".