De Marchi: "Non mi sono piaciute le accuse di Mourinho ai calciatori". AUDIO!
L'ex difensore Marco De Marchi ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio: "I fatti parlano chiaro, chi fin qui ha mostrato la sua forza è l'Inter. La Juventus viene da una vittoria straordinaria e darà battaglia ma è l'Inter a partire favorita, non solo stasera ma pure per altri obiettivi. Essendo una gara secca, comunque, potrà accadere di tutto e i due allenatori non dovranno spingere neanche troppo sulle motivazioni visto il valore della partita".
Il vero imprescindibile per l'Inter è Brozovic?
"Vorrei sottolineare il lavoro di Inzaghi, lo stimo tantissimo. Già qualche anno fa mi ero accorto, andando a vedere una sua rifinitura, della capacità, personalità e dello spessore di questo allenatore. Certi dettagli non passano inosservati. Brozovic sta crescendo, sì, ma insieme a tantissimi altri ed è per questo che sono favoriti".
Roma-Juventus può essere il trampolino giusto per i bianconeri?
"Se non danno fiducia queste partite non so cosa... Bisognerebbe che utilizzassero questa esperienza e da lì partissero con determinazione e consapevolezza. Non credo sia una Juventus paragonabile a quelle precedenti, sia per gli anni che passano che per alcuni che non hanno mostrato il loro valore, però c'è un DNA che ho provato anche io di persona. Non molli mai, non devi e non puoi, non è permesso".
Il rinnovo di Dybala è un caso?
"Potrebbero perderlo, succede qui come in altri campionati. Negli ultimi mesi ci sono variabili che stanno portando i club a rischiare fino all'ultimo. Fin qui Dybala non ha avuto la continuità che ci si attendeva: quando si accende è un talento, ma gli manca di essere continuo come i grandi talenti d'Europa. La Juventus probabilmente sta studiando nuove strategie, sappiamo che ci sono difficoltà finanziarie un po' per tutti".
Che assenza è quella di Chiesa?
"Qualcuno aveva dubbi sul reggere la pressione del salto ma mi sento di dire che siamo davanti a uno dei migliori talenti nazionali ed internazionali. La Juve perde molto, ha dimostrato di saper anche far gol e determinare se gioca vicino alla porta. Ha il carattere per venirne fuori, lo aspettiamo tutti perché è un patrimonio ammirato da tutti".
Che campionato sta disputando la Roma?
"Mourinho si è trovato una squadra con tantissimi giocatori che non gradiva e apprezzava e poca possibilità di manovra. Come tutte le cose, è richiesto tempo: si sono viste partite straordinarie, e penso all'Atalanta, ma poi perdi in quel modo con la Juventus... Credo che a un certo punto avessero spento la luce pensando fosse tutto facile. Non mi sono piaciute le accuse di Mourinho ai giocatori, penso siano cose che debbano rimanere nello spogliatoio. Uno dei grandi allenatori che ho avuto era Trapattoni, uno che ci metteva la faccia e difendeva sempre i suoi giocatori. Chi in sala stampa mette croci addosso non mi è mai piaciuto".
Orsolini anche ieri ha dimostrato di avere qualità.
"È una dimostrazione che il calcio a volte non ha logica. Sul fatto che sia un esterno d'attacco a piede invertito non ci sono dubbi, ma sta dimostrando di poter trovare un perché anche giocando nei due davanti. Si è mosso bene, a volte è solo questione di linfa e stimoli nuovi. Sta dando una svolta ad una prima parte di stagione opaca".
Quanto serviva Arnautovic al Bologna?
"Lo conoscevo ai tempi del Twente, quando era paragonato a Ibra. Aveva, e probabilmente ha, caratteristiche che l'avvicinano molto al campione. Solo che era un po' matterello... Una carriera dignitosa l'ha fatta ma, fosse stato più equilibrato, avrebbe potuto fare anche di più. Parliamo però di uno che qui a Bologna può ricordare i Signori o i Baggio, seppure venga da un momento d'appannamento".
Italiano è l'allenatore giusto per rilanciare Piatek?
"A parte la partita inconcepibile con il Torino, è l'allenatore giovane che sta facendo meglio e dando l'impronta per farlo pensare come uno di prima fascia un domani. Piatek non si è mai confermato, va capito però anche cosa succederà con un giocatore straordinario come Vlahovic. La Fiorentina comunque mi sta piacendo, come modo di fare".