Cremonese, Braida: "Nel calcio Davide può battere Golia ma non mi fermo a festeggiare"

02.02.2023 16:43 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Cremonese, Braida: "Nel calcio Davide può battere Golia ma non mi fermo a festeggiare"
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© foto di Uff. Stampa Cremonese

Ariedo Braida, direttore generale della Cremonese, ha parlato a Radio FirenzeViola nel corso di "Viola Amore Mio", commentando così la vittoria della Roma in Coppa Italia e della semifinale contro la Fiorentina:

Braida, Cremonese in semifinale di Coppa Italia 37 anni dopo: sorpreso?
«Il calcio è bello perché tutte le partite si possono perdere e vincere. Un allenatore del passato come Nereo Rocco diceva che tutte le gare iniziano sullo 0-0 e non si sa come possano finire. E quando gli facevano l'in bocca al lupo e gli dicevano "che vinca il migliore" lui rispondeva sempre, in dialetto, "Speremo de no!". Mi sembra pertinente anche con la nostra situazione questa battuta...».

Ma cosa c'è davvero dietro questo miracolo Cremonese?
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Nel calcio Davide può sempre battere Golia: nel nostro progetto c'è impegno e voglia di fare. Probabilmente quando giochiamo in Coppa siamo più liberi di testa e ci esprimiamo al meglio, mentre in campionato non ci riusciamo. Mi auguro invece che da sabato inizieremo anche a vincere: è dura andare avanti senza non aver ancora vinto».

Quanto crede la Cremonese alla finale di Roma?
«Bisogna sempre giocare per vincere nel calcio: se non ci si riesce, pazienza. È chiaro che se siamo lì dobbiamo avere la speranza di poterci riuscire. Poi ci sono dei valori e i valori contano. Ma non sempre vince il migliore: spesso viene premiata la squadra più motivata, chi ha più determinazione e fame di vittoria».

Invece la semifinale con la Fiorentina come sarà?
«Sarà una doppia semifinale difficile. Con i viola in campionato abbiamo perso immeritatamente all'ultimo minuto: potevamo fare un risultato sicuramente positivo. Ci proveremo e ce la metteremo tutta, questo è sicuro. Tenteremo con grande umiltà di raggiungere un obiettivo storico per la società e per la squadra».

Come si è inserito Benassi nella vostra realtà?
«Marco è un ragazzo affidabile: non ci sono tanti fenomeni in circolazione per cui ci si può fidare di persone come lui».

Come ha festeggiato ieri sera l'approdo alle semifinali?
«Non mi sembra il caso di festeggiare, considerata la nostra classifica... abbiamo solo vinto una partita, niente di più. Quando ho festeggiato in passato era per la vittoria di un campionato e di una Champions».