Cosmi: "A Milano la Roma deve vincere, sarei felice dell'arrivo di Sabatini"

06.02.2011 00:17 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: CentroSuonoSport
Cosmi: "A Milano la Roma deve vincere, sarei felice dell'arrivo di Sabatini"
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© foto di Federico De Luca

Nella trasmissione radiofonica “Bar Forza Lupi” in onda su Centro Suono Sport FM 101.5 e condotta da Massimo D'Adamo, Gabriele Ziantoni e Cindy Simonacci a poche ore dalla sfida di San Siro, è intervenuto Serse Cosmi, ex allenatore, tra le tante squadre, di Perugia, Genoa e Brescia.

Mister, mercoledì era presente all'Olimpico per assistere a Roma-Brescia. Pensa che il pareggio contro le Rondinelle cambi le prospettive future della formazione giallorossa?
"E' stata una partita particolare. Un primo tempo sotto ritmo, in cui il Brescia si è chiuso bene e non ha permesso alla Roma di trovare la giocata giusta per sbloccare la gara. Nei secondi quarantacinque minuti, invece, dopo il gol di Borriello che sembrava poter portare i tre punti alla formazione di Ranieri, il pari di Eder ha innervosito tutti. La partita, comunque, la Roma l'ha persa nella prima frazione di gioco. Le prospettive, comunque, non cambiano: a Milano bisogna vincere. Se in questo campionato si vive di rammarichi, si fa fatica a disputare le partite successive".

Causa influenza Francesco Totti non sarà a Milano. Questa non sembra essere la migliore stagione del capitano giallorosso, probabilmente non aiutato nemmeno dalla disposizione tecnica della squadra.
"Con me Totti giocherebbe sempre. Francesco è un calciatore decisivo e non si può scegliere di accantonarlo: sarebbe una follia. Bisogna centellinarlo, però, perché sono gli anni il principale problema del capitano giallorosso. Il tempo è impietoso con tutti, non solo con Totti. Ma con il Brescia non l'ho visto per niente male".

Alcuni anni fa si era accostato il nome di Serse Cosmi alla panchina della Roma...
"Allenare la squadra giallorossa sarebbe stato la realizzazione di un sogno. Nella mia vita professionale ho avuto tantissime soddisfazioni: sono partito dalla Prima Categoria e ho allenato in tutti i campionati fino alla Serie A e in tutte le competizioni europee, Champions compresa. Per tanti la Roma è una squadra di calcio, per me è qualcosa di diverso. Perché è diverso tutto: dalla partecipazione del pubblico, ai colori. La prima volta che sono entrato all'Olimpico per affrontare la Roma alla guida del Perugia, ho passato i cinquanta minuti prima della sfida a cercare di scindere i miei ricordi di bambino, dai pensieri di professionista. Non riuscivo a non pensare che su quel terreno avevano giocato Falcao, Conti, Graziani. La mia carriera è stata penalizzata dal mio essere passionale e nel credere in un calcio fatto principalmente di valori. I presidenti e i direttori sportivi tendono a scartare personaggi come me".

Una battuta sul futuro societario della Roma: che ne pensa dell'approdo della cordata americana?
"Mi auguro solo che la Roma trovi delle persone che capiscano la Roma squadra, ma soprattutto la Roma città. Ho letto che c'è la possibilità anche dell'arrivo di Walter Sabatini nel ruolo di direttore sportivo. Ne sarei davvero felice, perché non ho mai conosciuto un ds abile, leale e onesto come Walter".