Cena UTR, presenti Gerson, Castan e De Sanctis. Il centrocampista: "Posso fare molto di più". Castan sul compagno: "È molto forte". L'ex portiere: "Fare il dirigente è complicato"
L'Unione Tifosi Romanisti (UTR) ha organizzato una cena all'interno del Park Hotel Mancini. Per la società giallorossa sono presenti il team manager Morgan De Sanctis e i calciatori Castan e Gerson. All'evento è stato invitato anche l'ex bandiera giallorossa Sebastiano Nela.
Ecco le parole di De Sanctis durante l'evento.
Che tipo di lavoro è il team manager? Ti piace?
Innanzitutto ci tenevo a portare i saluti di tutta la società, del Presidente Pallotta, di Gandini, di Baldissoni, di Monchi, di Francesco e di tutti i ragazzi che si stanno godendo 2/3 giorni di meritato riposo. Vi ringraziamo per l’ospitalità, siete sempre generosi nella vostra manifestazione di affetto e di questo noi ve ne riconosciamo grande merito. Sebino ha fatto riferimento a quanto sia importante rappresentare la bandiera della Roma ed è importante perché voi siete tanti, generosi e attaccati a questi colori. Quindi noi dalla nostra parte cerchiamo sempre di metterci il massimo impegno e questa prima parte di stagione quindi noi dalla nostra parte cerchiamo sempre di metterci il massimo impegno e questa prima parte di stagione ci ha anche premiato nei risultati. Il cammino è lungo, lo sappiamo, è un luogo comune dire che tutti insieme nella stessa direzione si possono ottenere grandi risultati però è nella realtà dei fatti. Credo che essere giocatore era più semplice, non più bello o più brutto o complicato. Quando sei giocatore devi concentrarti a fare il giocatore e nel resto della giornata devi pensare a riposarti e non fare stupidaggini. Nel ruolo da dirigente ci sono tantissime cose da fare e soprattutto si entra a contatto con la vita reale. La vita reale è complicata, quindi io un po’ mi immedesimo anche in voi, che bene o male fate parte della vita reale e avete nella Roma una grossa valvola di sfogo e speriamo che possa regalarvi sempre le più grandi gioie possibili. Ribadisco i saluti della società, della squadra e dell’allenatore. Grazie ancora per l’ospitalità, il capitano prima o poi dovrà venire nelle vesti da dirigente in questi centri di rappresentanza ad incontrare i tifosi. Grazie a tutti e daje Roma!".
Ecco le parole di Castan.
Com’è stato questo compleanno in giallorosso?
"Sono arrivato qua che ero un ragazzino, pochi giorni fa ne ho fatti 31. Mi sento bene e sono felice di essere qua, sono arrivato ragazzino poi dopo ho avuto un po’ di sfortuna. Sono molto credente, credo che Dio abbia un proposito per tutto e prendo questo con allegria e serenità".
L’anno di Castan e Benatia dicevamo che la forza di quella difesa eri tu. C’è la voglia di tornare a quel livello?
"La voglia non manca mai, purtroppo la cosa che ho passato non pensavo fosse così dura. Io come dico sempre alla mia famiglia, sono un professionista. È passato tanto tempo e per un calciatore stare fermo come sono stato io, con un intervento al cervello, non è facile. Ma chissà che non potrei tornare. Con Benatia abbiamo fatto veramente molto bene".
Che rappresenta la Roma per te?
"Siamo sulla strada giusta. Quest’anno stiamo crescendo sempre, ho visto che è arrivato un allenatore molto bravo e è cambiato tantissimo anche negli anni scorsi. Ci vuole tempo, però l’importante è che a inizio campionato pur non giocando benissimo ha fatto dei punti e ha vinto, è un segnale importante. Adesso sta cominciando a giocare bene e sono contentissimo. Morgan è un grande e ci ha aiutato tantissimo".
Che consigli hai dato a Gerson?
"È un ragazzo giovane, però ha la testa molto matura. È un ragazzo tranquillo, un professionista e sono molto contento per lui perché il lavoro paga. Penso che nessuno se lo aspettava e sono molto contento perché è un ragazzo dal cuore d’oro e conosco sua moglie e sua figlia, merita tutto quello che gli sta accadendo. È un ragazzo veramente molto forte".
Parola a Gerson.
Descrivi quel secondo gol alla Fiorentina…
"Ho pensato devo fare gol e basta".
Che cosa ha rappresentato per te la giornata di domenica?
"Ho fatto gol e sono molto contento".
Cosa ha rappresentato per te la giornata di domenica?
Castan traduce: “È molto contento, si aspettava un’opportunità così di poter giocare. Il lavoro paga e tutto quello che aspettava è un’opportunità”.
Hai lavorato per questo momento o hai sofferto?
"Sapevo che l’anno scorso non ho fatto bene, quest’anno sono tornato cambiato, molto concentrato e sono felicissimo. Questi gol sono solo l’inizio, posso fare molto di più".