Capello: "Garcia ha dato alla Roma la mentalità che mancava"

23.09.2013 20:09 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Fox Sports - Sky Sport
Capello: "Garcia ha dato alla Roma la mentalità che mancava"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

"La Roma? Sono tre anni che si dice che è una squadra competitiva, per tanti motivi non é riuscita ad esprimersi. Garcia, con la squadra sulla carta meno forte delle tre, è riuscito a dare la mentalità che era mancata. Ho visto solo un tempo del derby, ho visto una squadra con orgoglio e voglia di fare, si sono tutti aiutati in tutti i momenti". Così Fabio Capello, ospite della trasmissione Football Station su Fox Sports, ha parlato della squadra giallorossa, con cui si è laureato Campione d'Italia nella stagione 2000/2001. Capello è poi tornato su Totti, su quel campionato e sulla chiamata ricevuta dal tecnico del Manchester United David Moyes per avere informazioni su Daniele De Rossi: "Totti è un grande talento, abbiamo avuto Baggio, Del Piero e Totti tra i numeri 10 migliori di sempre. Può giocare ancora adesso perché ha grandissime qualità. In quel periodo era giovane, esuberante e faceva la differenza. Giocavamo con lui, Delvecchio e Batistuta o Montella, piuttosto sbilanciati, contrariamente a quanto si pensasse. Giocavamo a tre in difesa, come si fa ora, pur non facendolo le due capolista. La chiamata di Moyes su De Rossi? Gli ho dato un parere positivo, fossi stato De Rossi sarei andato allo United. Non per mancanza di rispetto per i tifosi della Roma, ma perché lì l'ambizione è molto alta". Il CT della Russia ha anche parlato ai microfoni di Sky Sport di un suo possibile ritorno nella Capitale: La telefonata? Sì, era arrivata. Potevo tornare in Italia, ma le chiamate non sono arrivate solo dalla Roma. Sono contento comunque di essere il ct della Russia".

Più avanti nel corso di Football Station è intervenuto anche un altro ex giallorosso, Christian Panucci, che ha parlato del suo mancato ingresso in campo in un Reggina-Roma del 2004: "Ho pagato la seconda multa più salata della storia della Roma, non me la perdonerò mai perché Capello è un allenatore che stimo. Mi sono scusato e il giorno dopo eravamo a giocare a golf insieme". "Mai discusso il valore del giocatore, quella fu l'unica volta che andò sopra le righe. Ebbe una reazione che non pensavo potesse avere, sono momenti in cui i giocatori sono nervosi e non capiscono le decisioni degli allenatori che vogliono mettere in campo una squadra vincente, e questo lui comincia a capirlo", la risposta dell'ex tecnico giallorosso.