Bonacina: "Il progetto giallorosso mi piace; Borini mi ricorda Rizzitelli"

22.02.2012 11:35 di  Eleonora Ciampichetti   vedi letture
Fonte: Rete Sport
Bonacina: "Il progetto giallorosso mi piace; Borini mi ricorda Rizzitelli"
Vocegiallorossa.it
© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

A quattro giorni dal match Atalanta-Roma è intervenuto ai microfoni di Rete Sport Walter Bonacina, ex centrocampista di entrambe le squadre, per esprimere una sua opinione sulla gara che si giocherà domenica a Bergamo.
Questa l'intervista integrale:

Cosa rappresenta per lei Atalanta-Roma?
"Ho giocato dieci anni a Bergamo e tre a Roma che ricordo come un'esperienza bellissima. Quando ci si ritrova di fronte per me è un piacere, per me è una partita speciale".

Che idea si è fatto di questa nuova Roma?
"Credo che sia un progetto importante, la società ha avuto coraggio nel proporlo e mi piace come lo sta gestendo. Il tecnico è bravo, ci sono delle piccole difficoltà ma dietro ha avuto una società forte che lo ha sostenuto e spero che questa situazione venga premiata, sarebbe un bene per il calcio italiano".

Chi ti ha impressionato?
“I giovani sono di per sé una scommessa vinta in una piazza come Roma da parte della società; sono giocatori che mostrano una qualità di base veramente importante. Sicuramente Borini ricorda in parte Rizzitelli, anche se Ruggiero era più potente che veloce e svariava meno. Il giallorosso mi piace moltissimo nell'atteggiamento, credo che questa caratteristica lo porterà lontano".



Cosa deve temere la Roma a Bergamo?
"L'Atalanta è una bella squadra, fa del collettivo l'arma migliore ma ha anche giocatori di qualità, gioca a tutto campo e pressa molto. Denis ha sempre castigato gli avversari, vive un momento particolare ma ha doti importanti e domenica sarà da tenere d'occhio".

Saresti d’accordo a far giocare i giovani in un campionato professionistico?
"Potrebbe essere una soluzione ma deve cambiare la mentalità di noi italiani. La Roma sta facendo bene nel settore giovanile, ma ci vogliono idee e soprattutto la mentalità che faccia rischiare qualcosa di più alle società nel lanciare i giocatori di 17-18 anni se hanno le qualità e se sono gestiti bene".

A Bergamo ha conosciuto Osvaldo.
"Lo prendemmo in Argentina, si vedeva che aveva qualità individuali, dopo un periodo di ambientamento fece bene come poi ha dimostrato qui in Italia. Anche a Roma lo dimostrerà di sicuro".

Un aneddoto qui a Roma.
"Ho sempre in mente l’esordio di Totti a Brescia, un ricordo bellissimo di questo ragazzo pieno di aspettative che poi ha mantenuto diventando un grandissimo campione. Per me è stato un onore vederlo agli inizi. Poi ricordo Boskov, la sua simpatia e le battute con le quali sapeva sdrammatizzare tutto".