Amadeus: "Un peccato che Totti non sia stato valorizzato dalla Roma"
Amadeus, volto storico della Rai e reduce dalla direzione del 71° Festival di Sanremo, ha parlato ai microfoni di Soccermagazine.it.
Oggi il miglior talento del calcio italiano in prospettiva è probabilmente Nicolò Zaniolo, che fu ceduto alla Roma proprio dall’Inter. In virtù del rendimento dei nerazzurri in questi ultimi anni, da tifoso lo considera comunque un rimpianto?
"No, assolutamente no. È un talento che purtroppo è stato anche sfortunato dal punto di vista degli infortuni, ma un rimpianto no. Se la società l’ha venduto avrà avuto le sue buone motivazioni o le sue buone occasioni. Auguro a Zaniolo di tornare al top della forma perché è appunto un talento, ma è importante che una volta tornato a giocare dimostri di esserlo ancora a lungo. In genere quando un giocatore va via dell’Inter, essendo io molto attaccato alla maglia, non ho mai rimpianti in questi casi".
Sanremo ha rimarcato anche quest’anno l’importanza e l’eredità dei totem del passato, che possono trasmettere la loro esperienza anche nel presente. Nel calcio italiano, invece, molti simboli storici come Totti e Del Piero si sono dovuti ritirare quasi controvoglia e oggi non hanno alcun ruolo nelle società. Come si spiega questa differenza tra musica e sport?
"Questo riguarda un po’ il Paese. Questo è un Paese che ti chiede di rinnovare, ma quando poi rinnovi a volte critica il rinnovamento e dimentica il passato. A volte c’è una sorta di ingratitudine, ma anche verso i cantanti perché poi se alcune persone non li hanno messi in condizioni di essere ancora attuali rischiano sempre di essere un po’ accantonati. Così vale anche per i grandi campioni. È un peccato che campioni come Del Piero e Totti non abbiano un ruolo fondamentale. Probabilmente devono staccarsi dal luogo dove sono, Del Piero in parte l’ha fatto. È un peccato che non siano stati valorizzati soprattutto dalle proprie società, come nel caso della Roma. Credo che Totti appartenga alla storia della Roma, ha scelto di rimanere a Roma in tutta la sua carriera.
Certo, sarebbe bello vederli in ruoli ben più importanti. Non tutti diventano come Javier Zanetti all’interno della società, con un ruolo di vice-presidente, o comunque ricoprono un ruolo importante come è capitato ad altri: Nedved alla Juventus, Zidane addirittura come grande allenatore… Purtroppo non sempre è scontato che un grande campione poi possa assolutamente essere protagonista in un altro ruolo".