Roma-Lione 2-1 - Top & Flop

17.03.2017 16:46 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
Roma-Lione 2-1 - Top & Flop
© foto di Vocegiallorossa.it

TOP

UNICO GRANDE AMORE - Non ci sono i gruppi organizzati della Curva Sud, ci sono stati 43.000 tifosi romanisti che hanno sostenuto fino alla fine la squadra. Nel momento del bisogno, il tifo giallorosso ha risposto presente. In campo squadra e tifosi si sono sostenuti a vicenda per tutti i quasi 100' che si son disputati. Questa Roma merita questa cornice di pubblico, questa cornice di pubblico merita una grande Roma. 

L'ABBRIVIO DEL FARAONE - Poteva essere la sua grande serata. Lanciato nella mischia da Spalletti, procura il gol del 2-1 e subito dopo va vicinissimo a quel 3-1 che lo avrebbe reso immortale nella storie della Roma. 

RABBIA, GRINTA, VOGLIA - I tackle di Nainggolan, i contrasti di Rudiger, i rimproveri di Strootman all'arbitro perché non lasciava proseguire le azioni con il possesso palla in favore della Roma. In campo la squadra ha dato tutto, anche oltre quella che è la condizione fisica attuale. 

USCITA BASSA - Dopo la traversa nel primo tempo e le tante occasioni sprecate dalla Roma, l'intervento strepitoso a pochi minuti dalla fine di Alisson, che nega il 2-2 al Lione, ha dato altri 6 minuti di speranze di vittoria ai giallorossi. 

 

FLOP 

LA DURA LEGGE DEL GOL - 20 tiri per la Roma, quasi tutti pericolosi, e soltanto 2 reti, di cui un autogol che non conta nella statistica. Bravura di Lopes, sfortuna, ma i giallorossi vengono eliminati per la poca freddezza sotto porta. 

TUTTO SBAGLIATO, AL MOMENTO GIUSTO - La gara di Bruno Peres. Dopo la gran palla con coi mette in porta Salah (destro contro Lopes) riesce a sbagliare tutto quello che era possibile. All'ennesima giocata senza senso, Spalletti allarga le braccia sconsolato e lo richiama in panchina. 

LA CONSAPEVOLEZZA DI AVER BUTTATO LA QUALIFICAZIONE - Gara sulla falsa riga di quella dell'andata. Inizio positivo, stesso gol, stesso marcatore, stessa dinamica subita, e partita ribaltata sul 2-1. La Roma era nettamente superiore a questo Lione. La troppa consapevolezza nella gara dell'OL Parc (visto il gol del 2-2 dopo qualche secondo del secondo tempo), il crollo fisico (Fekir che si porta a spasso la difesa giallorossa e il gol del 4-2 a tempo scaduto di Lacazette), il fatto di non saper gestire il momento di difficoltà e come scritto sopra il poco cinismo. Tutto questo è il grande rammarico per non essere tu ai quarti, ma il Lione. 

QUO VADIS? - 30 gol stagionali sono nettamente dalla sua parte. Peccato che sia stato spremuto fino all'ultima goccia e nel momento topico sia arrivato scarico. Si fosse giocata un mese fa, con la Roma che crea 20 palle gol, Dzeko avrebbe collezionato un'altra tripletta. Invece, dimesso, lo si è visto sempre camminare sulla tre quarti del Lione, testa bassa, poco reattivo. 3 le occasioni: un tiro smorzato di sinistro, un destro centrale da buona posizione, un colpo di testa alto.