Scacco Matto - Genoa-Roma 0-1, una partita sporca apre il 2017 giallorosso

09.01.2017 11:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Genoa-Roma 0-1, una partita sporca apre il 2017 giallorosso
© foto di Vocegiallorossa.it

Con un autogol di Izzo, arrivano tre punti pesantissimi per la Roma, che vince a Genova e chiude a 41 punti il girone d’andata.

LE SCELTE - Spalletti opera una lieve modifica allo schieramento di Roma-Chievo: non più 3-4-3 puro ma 3-4-2-1, con Antonio Rüdiger, Federico Fazio e Juan Jesus davanti a Wojciech Szczęsny; Bruno Peres ed Emerson Palmieri sugli esterni con Daniele De Rossi e Kevin Strootman in mediana e Radja Nainggolan e Diego Perotti alle spalle di Edin Džeko. Giovanni Simeone è la punta del 3-4-3 di Ivan Jurić, coadiuvato da Lucas Ocampos e Nikola Ninković.

I DUE FARI - Con Bruno Peres spesso preda dei raddoppi, nella prima parte di gara la Roma sviluppa la sua manovra offensiva a sinistra o al centro, dove rispettivamente Perotti e Džeko proteggono il pallone per poi trasmetterlo ai compagni e cercano di consolidare il possesso, vista la grande aggressione messa in campo da tutti i giocatori in campo, pronti a difendere in avanti anziché rinculare all’indietro sulle offensive avversarie. Gli schieramenti sono asimmetrici da ambo i lati: da una parte è il diverso compito di Nainggolan e Perotti sulla trequarti a sparigliare le cose, dall’altra a farlo è la posizione di Ninković, che si accentra diventando praticamente un trequartista di cui si devono occupare i due mediani giallorossi. È però da destra che arriva l’autogol di Izzo che porta avanti la Roma, a seguito di un cross ribattuto e poi di un tiro di Bruno Peres.

NAINGGOLAN CONNECTION - Nella parte finale del primo tempo e all’inizio della ripresa il Genoa alza comprensibilmente il ritmo della manovra, lasciando ai giallorossi il compito di riconquistare e ripartire. Gli ospiti coprono bene il proprio terzo di campo, meno bene quello successivo con De Rossi e Strootman chiamati a muoversi in una porzione del terreno di gioco troppo ampia (non solo in orizzontale, ma anche in verticale), ma la chiave diventa Radja Nainggolan, che aumenta il suo raggio d’azione fungendo da ulteriore raccordo, come meno era successo nella prima frazione di gioco. Il belga, infatti finisce per diventare anche esterno destro offensivo: questo perché su quel lato si crea una catena con il numero 4, Bruno Peres e Rüdiger, con il brasiliano che ricompone la linea a cinque in fase difensiva.

TROPPO INDIETRO - Con Edenilson per Ninkovic, ma soprattutto Mauricio Pinilla per Darko Lazović, il Genoa tenta il tutto per tutto schierandosi con un 4-2-4, in cui Diego Laxalt fa addirittura il terzino. La prima risposta è l’ingresso di Stephan El Shaarawy per Perotti, la seconda è quella di Konstantinos Manōlas per Bruno Peres, con Rüdiger che si sposta a destra. La Roma è però indietreggiata parecchio già da diversi minuti e questo è testimoniato dallo scarso numero di palloni che il numero 92, giocatore tecnico e fresco, riesce a giocare nella metà campo avversaria, mentre è apprezzabile il suo gran numero di rientri, richiestigli più volte da Spalletti. Con Mattia Perin sostituito da Jurić per infortunio nel primo tempo, l’ultima mossa dalla panchina arriva ancora da Spalletti, che richiama Nainggolan e inserisce Leandro Paredes, ricompattando il centrocampo e passando di fatto a un 5-3-2.

LA CHIAVE - Troppe occasioni buttate ma tanta presenza nella gara per una Roma che vince una delle cosiddette “partite sporche”. È ancora una volta apparsa chiara la mancanza di profondità generata dall’assenza di Salah, compensata da un cambio di modulo e di atteggiamento che da qualche gara conferisce più sicurezza dietro. Ritmo e fisico sono stati fondamentali per prendersi i tre punti da Marassi, dove avevano perso Juventus, Milan e Fiorentina.