Scacco Matto - Atalanta-Roma 3-3, poco equilibrio, tanti errori

18.04.2016 20:22 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Atalanta-Roma 3-3, poco equilibrio, tanti errori
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© foto di Federico Gaetano

Ancora un pari per la Roma, che si butta via a Bergamo e rimedia solo parzialmente: 3-3 e Inter che torna sotto, a -4 dai giallorossi.

LE SCELTE - Numerosi i cambiamenti apportati da Spalletti per questa partita, già a partire dalla linea difensiva, sulla cui destra si posiziona Antonio Rüdiger, con Ervin Zukanović a completare la coppia con Kostas Manōlas e Lucas Digne a destra. Alessandro Florenzi sale a centrocampo, dove rientra Radja Nainggolan ma non c’è Seydou Keita, con Daniele De Rossi confermato dopo la partita col Bologna. In avanti esce Stephan El Shaarawy e il tridente è composto da Mohamed Salah, Edin Džeko e Diego Perotti. Senza i suoi due playmaker Cigarini e de Roon, Reja si affida invece a centrocampo al giovane Freuler, a Migliaccio e a Kurtic, con due esterni molto veloci come D’Alessandro e Gomez ai fianchi dell’ex, Marco Borriello.

LA PARTITA - Aggressione e velocità sono le chiavi invocate da Reja in conferenza stampa, ma nella prima parte di gara la Roma riesce invece a gestire il pallone senza eccessive difficoltà. I giallorossi sono schierati con un 4-3-1-2, in cui Džeko e Salah sono accoppiati con Perotti alle loro spalle, Florenzi garantisce l’ampiezza che Rüdiger, di vocazione più difensiva, dà meno e dall’altra parte c’è Digne a sfruttare il suo lato, salendo fisiologicamente più del tedesco. La qualità, che Spalletti ricerca chiedendo anche a Zukanović e De Rossi di non restare bassi, ma di aggiungersi al blocco offensivo con cui la Roma gioca il pallone è l’arma che permette ai giallorossi di passare: Džeko, Perotti e Digne si ritrovano ammucchiati dopo un cambio di gioco e una combinazione manda il francese alla conclusione vincente. La squadra di Spalletti, poi, capitalizza anche più di quanto seminato con il 2-0 di Nainggolan che arriva in ripartenza ma qui inizia la partita dell’Atalanta, che sfrutta le debolezze strutturali di un assetto sbilanciato mandando a sua volta ad offendere più uomini possibile: proprio da uno sbilanciamento della Roma e da un errore su uno scambio nasce il 2-1 di D’Alessandro. La rete leva certezze ai giallorossi che retrocedono, e che nonostante i centimetri in campo soffrono il gioco aereo: l’Atalanta trova con facilità la sua arma principale, vale a dire gli esterni Gomez e D’Alessandro, perché da una parte Digne ha problemi fisici e dall’altra Florenzi non aiuta Rüdiger con continuità. Il 2-2 di Borriello - perso da Manōlas in marcature - arriva su calcio d’angolo, ma il tiro dalla bandierina si genera da una delle tante azioni condotte dall’Atalanta sui binari laterali

I CAMBI - Dal 33’ nella Roma c’è già Emerson Palmieri, entrato forse addirittura con ritardo viste le condizioni di Lucas Digne. Ma dopo soli 6 minuti l’Atalanta fa tris sfruttando ancora una volta il lato destro difensivo della Roma, dove Rüdiger è isolato e sfidato da Gomez, che mette dentro dove Borriello stavolta anticipa Zukanović e insacca. I giallorossi a questo punto devono rimontare e Spalletti inserisce El Shaarawy proprio per Zukanović, arretrando Florenzi, riposizionando al centro Rüdiger e passando a un 4-2-3-1 che spesso diventa 3-3-3-1, con De Rossi che si schiaccia tra i centrali e Florenzi e Digne che partono altissimi. Lo schieramento ovviamente non assicura equilibrio, ma non crea neanche particolari guai all’Atalanta, perché la Roma inizialmente smette di creare mostrando frenesia e concedendo pericolosissimi contropiede alla squadra di casa, vicina più volte a chiudere la gara. Col passare del tempo i giallorossi crescono un po’ e Reja abbassa il tiro, richiamando D’Alessandro e inserendo Raimondi: la risposta è l’ingresso di Francesco Totti, che prende il posto di De Rossi e affolla ulteriormente la zona offensiva, permettendo a Perotti di svariare più spesso ma costringendo Nainggolan a lottare da solo contro tutto il centrocampo dell’Atalanta. Il belga comincia malissimo questa sezione di partita, perdendo un pallone sanguinoso, ma poi i giallorossi con spingono con forza e su una giocata individuale proprio di Perotti riescono a pareggiare la partita grazie a Francesco Totti. Partita che non finisce in quel momento, perché l’Atalanta ha ancora possibilità in contropiede e Manōlas spende un fallo su Raimondi, che poteva significare l’espulsione, ma che di fatto salva la Roma dalla sconfitta.

LA CHIAVE - Con la partita in discesa, la Roma non ha saputo mettere le mani sul pallino del gioco: una formazione troppo sbilanciata, errori individuali - in difesa e anche in attacco, per informazioni chiedere a Edin Džeko - e l’assenza di uomini di qualità come Keita e Pjanić hanno permesso all’Atalanta di rimettersi in gara. Reja, come nella gara d’andata, riesce a sfondare sugli esterni e solo l’eccessiva pressione della Roma e la conclusione diTotti gli hanno impedito di portare a casa il bottino pieno.