Panucci: "L'unica strada per avvicinarsi al vertice è lo stadio. Florenzi ha tutto per fare il terzino"

26.08.2018 09:58 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Panucci: "L'unica strada per avvicinarsi al vertice è lo stadio. Florenzi ha tutto per fare il terzino"
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© foto di Image Sport

L'ex giallorosso Christian Panucci, ora CT dell'Albania, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Romanista. Eccone uno stralcio.

Che Roma ti aspetti in questa stagione?
«Migliore. Alle spalle ha un anno di lavoro di Di Francesco e questo conta».

In Europa non sarà semplice ripetersi.
«Vero. Ma molto dipenderà pure dai sorteggi perché oggettivamente in Champions ci sono cinque-sei squadroni che, partendo dal fatturato, sono di un livello superiore».

Parli di fatturato. In questo calcio i ricchi sono sempre più ricchi, le distanze con le altre si sono dilatate. Che deve fare un club come la Roma per avvicinarsi ancora di più al vertice?
«Lo stadio».

Facile a dirsi, ma come avrai visto un po' più complesso farlo.
«Ma è l'unica strada. Quando la Roma avrà il suo impianto ci sarà da divertirsi. Non è un problema solo della Roma, ma di tutto il calcio italiano. Abbiamo degli stadi che fanno ridere, solo la Juve, tra i top club, lo ha. E vince».

Mica vincerà solo per lo stadio...
«No. Ma l'impianto di proprietà è un fattore di enorme importanza. Anche la Federazione albanese sta costruendo il suo stadio, ma come è possibile che in Italia ci siano tante difficoltà per costruirli?».

Un ruolo che da anni è problematico nella Roma è il tuo, l'esterno destro basso della linea a quattro.
«Florenzi ha tutto per poterlo fare con qualità e continuità. Karsdorp devo dire lo conosco poco, per lui l'importante è tornare a stare bene. Certo lo scorso anno c'era Bruno Peres che portava un po' troppo il pallone».

Tra i tanti giovani che la Roma ha preso, chi ti convince di più?
«Per quello che ho visto, non posso non rispondere Kluivert. Mi sembra sveglio, in tutti i sensi, mi ha impressionato, a Torino è entrato e ha cambiato la partita. Ma adesso non facciamo il solito errore».

Quale?
«Quello di dargli troppe responsabilità. Facciamolo crescere con calma. E aspettiamo, perché l'olandese in questo periodo ha un vantaggio».

Cioè?
«È un brevilineo, pesa poco, entra subito in forma. Al Real avevo come compagno Savio. Fino a ottobre era da pallone d'oro, dopo progressivamente lo era sempre meno».

Uno dei problemi di questa Roma sembra essere Pastore. Dove farlo giocare?
«Credo che la sua collocazione in campo non sia semplice. Può fare l'intermedio di centrocampo ma deve essere quello che poi si va ad appoggiare sugli attaccanti, giocandogli vicino. Le sue qualità non si possono discutere, ma ha bisogno di tempo per riabituarsi al nostro calcio, sapendo che giocatori come lui i problemi li possono avere quando non sono in possesso di palla. Sulle sue qualità non si può proprio discutere».

Mi fai la classifica delle sfidanti alla Juve?
«Inter, Roma, Napoli, Milan e poi la Lazio».