Il totem che ha scacciato il totem

20.03.2024 12:20 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Il totem che ha scacciato il totem
Vocegiallorossa.it

Chiodo scaccia chiodo. Questo è il consiglio che di solito si dà a chi esce da una grande storia d'amore di cui ne sente la mancanza e/o ne è uscito ferito. José Mourinho, per i tifosi della Roma, è stato (è/sarà) un grandissimo amore. Un totem per la stragrande maggioranza dei tifosi giallorossi. Totem scaccia totem quindi. Questa era la missione dei Friedkin che dovevano rimpiazzare una delle figure più carismatiche con un'altra. La scelta dunque è ricaduta su un altro totem come De Rossi. Una scommessa, una speranza, una mossa per placare gli animi di quei tifosi a cui era stato fatta fuori la persona a cui si erano aggrappati nelle ultime stagioni, con cui avevano diviso battaglie di campo e di ideali. Tifosi che, col senno di poi, erano offuscati da quel bagliore di una figura divinizzata da non riuscire a vedere bene il solco che aveva creato tra lui e la squadra. Eppure la classifica era lì a parlare chiaro. Due mesi di gestione di Daniele De Rossi hanno portato evidenti cambiamenti di cui si è parlato e riparlato, scritto e scritto nuovamente. Quindi sappiamo tutti come il modulo, la rivalutazione di alcuni calciatori, il cambio di dialettica, l'assenza di polemiche con gli arbitri e tanto altro. Quello che però mette spesso a tacere tutte le chiacchiere sono i numeri. 

I NUMERI CLAMOROSI DI DE ROSSI - Daniele De Rossi è salito sul treno giallorosso dopo la sconfitta per 3-1 contro quel Milan che la Roma ritroverà nei quarti di finale di Europa League. Era la ventesima giornata e la Roma era nona in campionato con 29 punti. 9 partite e 22 punti dopo i giallorossi sono hanno scalato 4 posizioni in classifica e sono quinti a -3 dalla zona Champions. La Roma di Mourinho viaggiava con una media di 1,45 punti a partita, adesso la squadra viaggia a 2,4 per gara (1 punto in più). Non c'è storia anche nel raffronto con i gol segnati: 1,6 a partita con Mou e 2,55 con DDR (1 gol in più a partita). La Roma di Mou aveva come punto di forza la difesa giusto? Tra difesa a 3 e il pullman davanti l'area di rigore e una filosofia di chi prima non si prendono, poi si fanno. Ebbene De Rossi e il suo gioco più offensivo subisce esattamente gli stessi gol di Mou 1,2 di media a partita. Non è finita perché si è passati dal 60% di vittorie casalinghe, all'80%. Per non parlare del fatto che dopo 4 partite giocate in trasferta De Rossi ha ottenuto 10 punti, 2 in più di quanto fatto da Mou nelle prime 10 trasferte. 

"LA SCINTILLA" - Se i numeri sono tanto eloquenti, basta sentir parlare i calciatori di De Rossi. Anche se è il gioco delle parti, perché hanno parlato bene e tanto anche di Mourinho nei momenti di massimo giubilo, certe parole servono per far capire quanto il rapporto fosse diventato logoro (ovviamente ditribuendo le colpe tra giocatori e mister). De Rossi qui è stato quella scintilla che ha riacceso una squadra considerata a fine ciclo o più scarsa di quello che era. Il totem che ha scacciato il totem.