Stramaccioni: "Le assenze hanno penalizzato la Roma"

30.10.2023 15:27 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Stramaccioni: "Le assenze hanno penalizzato la Roma"
© foto di Marco Campanella

"La Roma è arrivata a questa partita largamente decimata, le assenze hanno influenzato la qualità del gioco della Roma. Come dice spesso Mourinho, giocatori come Dybala, Pellegrini e Renato Sanches sono in grado di aumentare la qualità e la connessione tra centrocampo e attacco. Nel primo tempo la partita è stato un monologo nerazzurro, però poi il calcio è strano perché nella ripresa, nel momento in cui l'Inter ha faticato a costruire delle palle gol con continuità, la Roma ha avuto l'unica grande occasione con Cristante, in cui Sommer ha fatto un grandissimo intervento. La partita poteva girare lì. Poi è arrivato il gol di Thuram, grazie anche all'intuizione di Inzaghi di sostituire contemporaneamente sia Mkhitaryan che Calhanoglu, inserendo Asllani. E proprio da un'apertura del playmaker albanese è nata l'azione del gol di Thuram, bruciando Llorente, fino a quel momento il migliore del reparto difensivo giallorosso. L'uno a zero è un risultato ineccepibile". Così Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell'Inter con un passato da tecnico nelle giovanili della Roma, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, su Inter-Roma di ieri sera.

Cosa ha l'Inter più della Juve?
"L'Inter è la squadra più completa, con più alternative in ogni reparto, più esperta, ma non dal punto di vista anagrafico. La finale di Champions ha trasformato un po' tutti con una consapevolezza nuova. Il campionato è avvincente, ma ai miei occhi l'Inter appare la squadra più completa e con la rosa più profonda".

Lo sviluppo del calcio in Medio Oriente?
"Il calcio mediorientale sta investendo tantissimo per portare un prodotto che ha una valenza sociale, oltre che sportiva. Possono comprare i giocatori più forti al mondo, ma serve più di una stagione per creare la cultura e la tradizione sportiva".

Pioli in discussione, non si perdona più nulla agli allenatori.
"Fare l'allenatore è il lavoro più difficile di tutti. Stimo molto Pioli, è un allenatore in gradi di crescere e modellarsi in relazione al materiale tecnico a disposizione, non è da tutti. Ieri Giroud ha palesemente non gradito il cambio, il secondo di fila dopo Milan-Juve. Poi però se la spizzata di Jovic risulta decisiva per Calabria, si sarebbe parlato di mossa azzeccata di Pioli. I tecnici sono sempre al centro del mirino".

Cosa pensa della Salernitana?
"L'ambiente di Salerno deve ritrovare serenità, perché la squadra ha dei valori ed è riuscita a tenere un bomber come Dia, che è mancato per tutta questa prima parte. Ora, con un nuovo allenatore, credo abbia tutte le carte in regola per rimanere in Serie A".

Lukaku fischiato a San Siro.
"Ieri a Milano c'era un ambiente caldo ma corretto. Lukaku ha lasciato infranto qualche cuore nerazzurro, non ha scritto la storia di Ronaldo, ma io dico di tenercele queste storie in un calcio che si sta facendo sempre più meccanico. Un po' di spazio a vecchi romanticismi non guasta".

L'episodio di Marsiglia?
"Gravissimo, che non ha nulla a che vedere con lo sport che amiamo. Sono veramente schifato. Queste cose rovinano e macchiano il nostro sport".

Chi prenderebbe tra Osimhen e Lautaro?
"Sono due campioni incredibili, ma oggi ti dico Lautaro Martinez. Al netto della sua età, sta crescendo tantissimo dal punto di vista della leadership, sta alzando il valore dei suoi compagni. Forse è stata la vittoria del Mondiale, forse la consapevolezza di essere rimasto il capitano dell'Inter. In questo momento mi prendo Lautaro".